mercoledì, maggio 25, 2011

El Togn di Cascin - Un Racconto di Adriano


Adriano è un nostro affezionato lettore che spesso ci invia qualche riga per farci conoscere meglio il nostro territorio ed i personaggi che lo animano. Qualche tempo fa avevamo pubblicato le sue rime dedicate all'amico Marcello (questo il post) mentre oggi vi proponiamo il suo ritratto di un singolare personaggio: El Togn di Cascin.
Leggiamo la storia nel seguito.

Incontri

Ti capitano così, per caso. Al momento non te ne accorgi poi ripensandoci,mettendo insieme discorsi e situazioni, ti accorgi che c'è qualcosa di diverso, di insolito. Accenni di lui e subito ti rispondono con voce sicura. Voglio dire con l'espressione di chi non ti sa dire il perché, ma che fa capire che di questo si parla diversamente di altri.......E' un tipo originale.

Sulle alture che circondano il lago d'Orta e precisamente in una frazione detta “Le cascine“, del comune, appunto, di Ameno, vive un signore di nome Antonio detto”èl Togn di cascin. E' un uomo di circa settant'anni del quale non capisci se ha conosciuto il mondo e perciò se ne sta li seduto ad aspettare di raccontarlo a qualcuno o se si è fermato li per conservare tutto quello che il papà,la mamma e il luogo gli hanno lasciato.





Come si scopre:

E' di domenica si pranza al circolo A.F.O.A. di detta frazione e così, per digerire il pranzo, un amica inventa di andare a far visita al “Togn”. Quattro passi veramente rilassanti. Niente automobili. La strada abbastanza ripida, ma in un bel verde, fresco,  piacevole e poi........ecco!, sul tronco di un albero quattro o cinque foto, da calendario, di una donna pressoché nuda, il ritaglio di un giornale che riporta un articolo il quale esorta a non cibarsi della carne di cane. (dico: se vai nel “Mato Grosso” trovi il bastone con in cima il teschio o lo scalpo a monito; qui invece.......è!!? la civiltà!!!!)
Ma!! comunque, oggi, di queste cose se ne vedono tante. Sono abbastanza comuni. Niente di diverso, le trovi negli spogliatoi delle fabbriche o nei laboratori artigianali.
Però, quando arrivi nei pressi dell'abitazione lo sguardo è attratto da gingilli diversi, appesi a delle corde, i quali hanno la funzione di spaventare e allontanare gli uccelli dalle colture orticole e sul muro frontale della casa ci sono appesi ogni sorta di articoli: falcetti,rastrelli,zappe,mazze,martelli, scodelle, ferri da stiro di ogni epoca, bollitori in alluminio e in rame ect.ect. Vedere per credere.
E lui? Lui è li. E' felice nel vedere la tua espressione di meraviglia.
Gli chiedi come e a quale scopo una “raccolta” cosi varia e lui ti lascia intendere che già il papà aveva cominciato a conservare parte di oggetti che gli passavano tra le mani cosi lui ha continuato. Ti racconta che la sorella ha pubblicato attraverso internet una sua foto dinanzi a questo muro. Ti fornisce anche l'indirizzo del sito internet.
A questo punto tu cominci a studiarlo; il perché dalle foto sull'albero a questo muro?. Vuoi capire se la raccolta è stata fatta col fine di farsi notare far parlare di sé o altro. Se sta li ad aspettare il visitatore per sentirlo commentare l'insolito momento e sentirsi ammirato o altro. Invece no, niente di tutto questo, alla fine capisci che è una persona normalissima, che ha lavorato per trentasei anni nelle cucine di grandi alberghi e che sente più di un altro il bisogno di sentirsi a casa sua tra i suoi ricordi. La felicità non abita nella casa del vicino........sicuramente uno di quei gingilli, una lumaca, una cavalletta, un grillo,un fiore qualsiasi altro insetto o animale del luogo, per una persona come lui sono parte della sua vita. Credo di aver capito che lui non voglia altro. Tantissime persone sono morte con la nostalgia del proprio paese d'origine nel cuore; lui “èl togn” sicuramente non ha rimpianti ed è contento.
Se vi capita di passare da quelle parti fateci un salto e, alla vista di quanto detto, anche voi, sicuramente, avrete un espressione prima di perplessità e poi di meraviglia.







Adriano, maggio 2011

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