venerdì, marzo 23, 2012

"Visioni" - Mostra Fotografica di Norma Picciotto a Gozzano



Vernissage domani, Sabato 24 Marzo 2011 (ore 17), per la mostra fotografica "Visioni" di Norma Picciotto.
La mostra sarà visitabile fino al 31 marzo presso il Palazzo Comunale ad ingresso libero. Nel seguito del post una presentazione di Gigliola Foschi.


In questa nuova mostra Visioni, Norma Picciotto prosegue con rigore e originalità creativa la sua ricerca artistica e spirituale. In lei, infatti, il mezzo fotografico si rivela strumento di indagine interiore, veicolo per un viaggio mistico fra gli archetipi e le visioni che sorgono dalla profondità della psiche. L’ autrice lavora sovrapponendo fotografie scattate in luoghi e tempi diversi: immagini tratte da contesti differenti si trovavano così ricomposte attorno e dentro una bolla di sapone simile a una magica lente d’ingrandimento. Tale bolla agisce come un cristallo oculare in grado di osservare e interrogare il segreto che si nasconde entro le innumerevoli immagini del mondo: immagini che paiono al tempo stesso affiorare dalla realtà circostante e dai recessi dell’inconscio collettivo. Già nella mostra del 2011, Tracce del tempo, Norma Picciotto aveva assunto uno sguardo visionario per indagare il proprio passato e le proprie radici: e ne erano nate opere dove il ricordo autobiografico si fondeva e si ricomponeva con le immagini di un mondo ebraico, quale mondo originario e terra della memoria. Ora, rispetto alla ricerca precedente, il campo di indagine di Norma Picciotto si è dilatato e approfondito: oltre a interrogarsi sul proprio retaggio culturale e sul suo passato autobiografico intraprende una nuova odissea visiva fra le questioni ultime che da sempre agitano l’umanità intera. Perché la vita, perché la morte? Da dove veniamo e dove andiamo? Viaggiatrice dello spirito, Norma Picciotto affronta questi enigmi adottando uno sguardo che si fa mistico grazie all’utilizzo della lente a forma di bolla di sapone. Quella lente infatti è come il famoso “terzo occhio” che, secondo gli antichi sapienti, permette di “vedere l’invisibile”, le relazioni nascoste fra le cose. Attraverso la lente i frammenti più disparati del mondo – onde marine e graffiti rupestri, antichi manoscritti, gabbiani, specchi d’acqua, palme e templi… – rivelano la loro nascosta natura di archetipi. Ricomponendosi e come ruotando attorno alla lente vengono a formare un nuovo, inaspettato insieme. Tanto più inatteso, perché dall’interno della lente stessa affiora in trasparenza anche l’immagine di un volto: forse il volto dell’autrice stessa, forse l’archetipo di ogni volto umano. Un volto appena accennato, con due occhi dolci e dolenti che con fissità interrogano al tempo stesso il mistero del mondo e il mistero di se stessi. Ma quegli occhi enigmatici osservano anche noi che li stiamo guardando, così che ci sentiamo interpellati, invitati a intraprendere a nostra volta il grande viaggio verso l’ineffabile.                  
Gigliola Foschi

Nessun commento: