mercoledì, aprile 29, 2020

Cordoglio a Borgomanero per la Scomparsa di Ugo Bartorelli


Apprendo con profondo cordoglio  della scomparsa dell’architetto Ugo Bartorelli, modello di professionalità e punto di riferimento  per tanti colleghi e praticanti, che ha avuto il merito di ridisegnare l’aspetto urbanistico della Città”.
Lo afferma il sindaco Sergio Bossi dopo essere venuto a conoscenza della scomparsa dell’architetto Ugo Bartorelli (91 anni)  della cui apprezzata attività, tra le tante opere, a Borgomanero si ricorda il parco della Resistenza e l’ampliamento, realizzato in parte nel 2006,  del cimitero capoluogo.
A nome mio e della Amministrazione Comunale – conclude il  primo cittadino – esprimo  sentite condoglianze alla moglie Bianca e al figlio Verulo”. 

sabato, aprile 25, 2020

Accadde nel Cusio - Le rogazioni e il drago processionale


Fino ai primi anni Sessanta nel Cusio, particolarmente in quelli rurali, il territorio delle singole parrocchie veniva percorso da processioni salmodianti, in cui il parroco, le confraternite e i fedeli invocavano Dio e i santi per preservare da malattie, calamità, carestie e ogni sorta di male le comunità, le loro colture e gli animali. Queste itineranze sacre erano dette rogazioni, un rito antichissimo, che si svolgeva in due periodi primaverili. Le rogazioni maggiori avevano luogo il 25 aprile, festa dell’evangelista Marco, rifacendosi ai riti pagani detti Ambervalia che, nel mondo precristiano erano rivolti agli dei, in particolare Cerere, con lo scopo si propiziare un buon raccolto, e si svolgevano appunto nel giorno corrispondente al 25 aprile. A metà del IV secolo papa Liberio trasformò la cerimonia in un rito cristiano. Tuttavia le celebrazioni pagane continuarono a essere  poste in atto, nonostante i divieti dei vescovi locali. La diocesi di Vienne, nel Delfinato francese, fu la prima ad attuare le rogazioni con regolarità; nel 511 papa Simmaco codificò il rito, contestualmente fu introdotta l’astensione del lavoro anche per la servitù, e disponendo tre giorni dedicati alla preghiera e al digiuno. Gregorio Magno, infine, inserì il rito nel suo Sacramentario, definendolo "Litania maggiore". Lo scopo della funzione era quello di invocare Dio, la Vergine e i Santi con formule e richieste per ottenere liberazione da ogni tipo di male, e la protezione del territorio e delle campagne, comprendendo anche scopi   propiziatori per la fertilità. Sempre verso la fine del V secolo nel Delfinato, dopo una serie di calamità naturali,  furono introdotte altre rogazioni, dette minori, consistenti in tre giorni di processioni di ambito campestre, che si svolgevano nelle tre mattine antecedenti la festa dell' Ascensione. Dalla Francia il rito si estese, già in epoca carolingia, al resto dell’occidente cristiano, e fu praticato in tutte le parrocchie.

25 Aprile ad Omegna


Quest’anno, nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, abbiamo bisogno più che mai di celebrare la libertà e di tornare a guardare al futuro con la fiducia in noi stessi coraggio forza e speranza.
Per l’occasione, il messaggio, sarà trasmesso alla popolazione di Omegna, attraverso l’impianto di diffusione collocato sul Campanile della Chiesa Sant’Ambrogio Omegna ed attraverso le frequenze di Radio Spazio 3 FM 96,00.

Questo il programma:
introduzione Don Gianmario Lanfranchini
Inno del Congresso Eucaristico
Sindaco di Omegna Paolo Marchioni Inno d’Itali
Silenzio d’ordinanza
Boldini Roberto ANPI Omegna zona Cusio
Bella ciao coro Cui da la Pèscia

venerdì, aprile 10, 2020

Pensiero di Pasqua di Carlo Frattini


Mai come in queste settimane particolari, dove costretti ci troviamo nelle nostre case, il suono delle campane viene maggiormente percepito. In questi prossimi giorni ci ricorderanno alcuni momenti di questa Pasqua silenziosa, dei suoi riti e delle chiese vuote. Giovedì e Sabato Santo in concomitanza con le celebrazioni che si terranno nella basilica di San Giuliano suoneranno al canto del Gloria. Silenziose resteranno il Venerdì Santo. La domenica di Pasqua suoneranno alle ore 11.00, l'ora in cui dovrebbe essere celebrata la messa di Resurrezione nella nostra chiesa.                    
"Ecco l'acqua che sgorga dal tempio Santo di Dio Alleluia..." in questo anno in cui siamo privati della benedizione pasquale con l'acqua nuova, vorrei suggerirvi  un'antica usanza campestre che era in uso nei nostri paesi e che i nostri anziani, che ora non ci sono più, ci raccontavano. Prima della riforma liturgica della Settimana Santa effettuata da papa Pio XII negli anni '50 del secolo scorso, al mattino del Sabato Santo si celebrava la liturgia di Resurrezione. La maggior parte delle persone era indaffarata nelle campagne e la funzione non era troppo partecipata, come del resto la chiesa era gremita in ogni messa il giorno seguente di Pasqua. Nelle campagne o nelle case i  fedeli attendevano che le campane mute dal Giovedì Santo fossero "slegate" e riprendessero a suonare per annunciare la Resurrezione di Cristo, allora di corsa si correva ai ruscelli carichi di fresche acque primaverili e ci si bagnava gli occhi e si faceva il segno della croce. Anche noi  quest'anno nella notte di Pasqua quando  sentiamo il suono delle campane ripetiamo questo gesto con dell' acqua che abbiamo nelle nostre case. Un piccolo gesto campestre ricco di fede, nel ricordo del nostro battesimo liberati dal peccato per mezzo dell' acqua

Testo di Carlo Frattini di Bolzano Novarese