La mostra di Angelo Molinari apre la stagione
2022
alla FONDAZIONE CALDERARA DI VACCIAGO
Allestita
nelle sale che si affacciano sullo spazio verde della secentesca sede della
Fondazione Calderara è aperta fino al 31 luglio
L’esposizione, intitolata
VARIAZIONI, tema ricorrente anche in Calderara, presenta alcune opere
recenti dell’artista Angelo Molinari, realizzate in tela, pvc e carta. I
dipinti in mostra in sono caratterizzati da una gestualità guidata dove, a
monte del gesto immediato della mano che guida i pennelli si cela una ricerca
sulle strutture che ricorrono nella percezione visiva e sui rapporti numerici
che le regolano. Il risultato sono delle composizioni fortemente dinamiche,
tendenti verso un equilibrio all’interno dei segni tracciati.
La pittura di Molinari,
nei lavori più recenti, realizzati con le superfici plastiche trasparenti, si
compone di segni e colori che si affiancano, sovrappongono e abbracciano tra
loro, dando ogni volta una diversa percezione dell’opera che si trasforma in
modo imprevedibile e continuamente nuovo.
L’artista ha realizzato per l’occasione anche una installazione site specific dal titolo “Alle spalle dell’azzurro del lago” una serie di quattro dipinti che abbracciano le colonne del loggiato della Fondazione Calderara.
“La pennellata di Molinari è una scia temporale, incandescente come una Cometa, i supporti trasparenti rendono ancora più leggibili i numerosi passaggi, applicati in diversi tempi, enfatizzando la mobilità percettiva del dialogo fra le varie parti.
Qua e là dei cunei aguzzi di colore a stesura piatta applicati a collage bloccano il gioco delle trasparenze e indirizzano lo sguardo verso altre zone.
Quali colori predilige il pittore? In primis il bianco, il rosso e il nero, ovvero la triade originaria carica di simbologie ataviche; un posto speciale ha anche il blu, nelle sue diverse gradazioni di azzurri e celesti, che similmente al verde, stabilisce una relazione più esplicita con gli elementi naturali, come in questo caso viene anche confermato dal titolo della serie dei quattro dipinti che si aggrappano alle colonne del loggiato della Fondazione Calderara.
La selva intricata e trasparente di scie di sé che il gesto di Molinari lascia, restituisce la risonanza di ciò che l’ha generato. Autore e fruitore sono collegati da profonda empatia. Variabile” Elisabetta Longari – Docente di storia dell’Arte Accademia di Belle Arti di Brera.
La mostra, a cura di Paola Bacuzzi ed Eraldo Misserini
, è accompagnata da un catalogo con testi di Elisabetta Longari.