lunedì, maggio 05, 2025

Consegnate a Orta le Bandiere Verdi di Legambiente


Orta San Giulio
ha ospitato, nella suggestiva cornice di palazzo Penotti Ubertini, la cerimonia di consegna delle Bandiere Verdi 2025 di Legambiente, premiando le realtà alpine che si sono distinte per il loro impegno in favore della sostenibilità ambientale. Quest’anno purtroppo, nessuna nuova bandiera è stata assegnata a località del Novarese e del VCO.

In totale, sono 19 le bandiere verdi che sventolano ora sull’arco alpino: cinque per il turismo dolce, cinque per le pratiche di allevamento, silvicoltura e agricoltura e nove per progetti socio-ambientali condivisi. Un riconoscimento importante che testimonia come le Alpi siano sempre più laboratorio di buone pratiche e innovazione.

Queste le località piemontesi premiate:

  • Ostana (Cuneo), con la Cooperativa di Comunità Viso, nata nel 2020, che ha rilanciato il borgo attraverso servizi legati a benessere, salute e turismo sostenibile.

  • Il Consorzio Turistico del Pinerolese (Torino), per la sua capacità di creare una rete tra operatori pubblici e privati.

  • La Comunità Cresco della Val Varaita (Cuneo), modello di agricoltura sostenibile e solidale secondo il modello CSA.

  • L’associazione AsFo “La Serra” (Torino), attiva nella promozione della cultura del bosco come bene comune.

Una bandiera nera, simbolo di criticità ambientale, è invece stata assegnata al Comune di Groscavallo (Torino), per la volontà di costruire una strada in un vallone di elevato pregio paesaggistico.

Durante il convegno Comunità in transizione, Massimiliano Calligara, presidente del circolo Amici del Lago di Legambiente, ha ricordato come l’area del Cusio sia oggi sotto osservazione internazionale per i cambiamenti climatici. Ha citato l’esempio del Mottarone dove gli impianti sciistici sono a rischio per le temperature sempre più alte ed ha sottolineato il ruolo dell’operazione di liming nel riportare in vita le acque del lago d'Orta.

Gianni De Bernardi, presidente dell’Ecomuseo del lago d’Orta, ha invece lanciato un monito contro il rischio dell’overtourism, che sta mettendo sotto pressione proprio Orta. «Potrebbe succedere con il turismo ciò che è successo con l’industria: gli stessi problemi, lo stesso degrado. Ma oggi la nostra lotta, ahimè disperata, è quella di cercare di mettere un argine», ha affermato, ricordando l’impegno del Contratto di Lago nel coinvolgere attivamente comuni, cittadini e imprese.

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