Visualizzazione post con etichetta arte. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta arte. Mostra tutti i post

giovedì, aprile 17, 2025

Infinito Blu: il Colore Diventa Pensiero


Con l’arrivo della primavera, riprende la stagione artistica di Asilo Bianco, che celebra il ventennale dalla sua fondazione con la mostra collettiva Infinito blu, allestita dal 12 aprile all’11 maggio 2025 nello Spazio museale di Palazzo Tornielli ad Ameno, sul suggestivo Lago d’Orta.

Curata da Cristina Moregola e Cristina Sissa, la mostra si presenta come una grande installazione immersiva incentrata su un’unica, potente cromia: il blu. Un colore che nella storia dell’arte è sempre stato emblema di profondità, mistero e riflessione interiore. “Iconico, intenso, magico, considerato uno dei colori maggiormente carico di valenze simboliche, il colore blu si rende protagonista di un percorso espositivo lungo il quale le diverse interpretazioni di un’unica cromia da parte degli artisti riflettono la continua tensione tra superficie e profondità, tra l’idea di infinito e quella di vissuto personale” – spiegano le curatrici.

In esposizione, le opere di 32 artisti italiani e internazionali: Lucia Bonomo, Enrica Borghi, Narciso Bresciani, Alfredo Casali, Davide Maria Coltro, Cracking Art, Betty Danon, Misia De Angelis, Enrico Della Torre, Giovanni Frangi, Francesca Gagliardi, Fernando Garbellotto, Federica Giglio, Piero Gilardi, Paul Goodwin, Franco Guerzoni, Hyun Joo Hong, Jill Mathis, Lorenzo Mazza, Angelo Molinari, Ernesto Morales, Giulia Napoleone, Mimmo Paladino, Rossella Rapetti, Ubaldo Rodari, Shinya Sakurai, Sissi Sardone, Alfonso Talotta, Valerio Tedeschi, Joe Tilson, Giorgio Vicentini, William Xerra.

“Infinito blu è un tributo all’acqua, al cielo e alle profondità del Lago d'Orta, che da vent'anni è testimone del nostro cammino” – afferma Enrica Borghi. “Con questa collettiva, Asilo Bianco si rinnova, mostrando la sua capacità di rimanere fedele a se stesso e, allo stesso tempo, di trasformarsi e di affermare il valore dell'arte come strumento di condivisione e riflessione”.

Durante l’inaugurazione, avvenuta il 12 aprile alle ore 17.30, sarà possibile visitare anche un focus speciale sulle opere dedicate al tema del viaggio dello scultore Giancarlo Sangregorio, nel centenario della sua nascita. Le sue sculture saranno ospitate nel salone d’onore di Palazzo Tornielli, arricchendo ulteriormente il percorso espositivo.

La mostra sarà visitabile ogni weekend, da venerdì a domenica (15.30 – 18.30), con aperture straordinarie il 20-21 aprile e il 1° maggio. Il progetto è stato realizzato con il supporto di Fondazione Bandera per l'Arte, Laboratorio d’arte grafica di Modena, Cristina Moregola Gallery, Studio d’arte del Lauro e dello sponsor tecnico Italgrafica.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti: www.asilobianco.it – IG @asilobianco – FB @Asilo Bianco

martedì, aprile 15, 2025

A Maggio a Verbania il Primo Foto Festival


Per tutto il mese di maggio, Verbania ospiterà la prima edizione del Foto Festival, una nuova e ambiziosa iniziativa dedicata interamente alla fotografia contemporanea. Dall'8 al 31 maggio 2025, la città sul Lago Maggiore si trasformerà in un vero e proprio polo culturale, con mostre diffuse, workshop, conferenze e corsi pensati per appassionati, professionisti e turisti.

Il festival nasce da un'idea della fotografa Jill Mathis, americana di fama internazionale ma mergozzese d’adozione, e viene realizzato in collaborazione con la Città di Verbania. L'obiettivo? Avvicinare il pubblico a un linguaggio visivo in continua evoluzione, capace di raccontare la complessità del nostro tempo attraverso l’obiettivo fotografico.

Come ha spiegato Mathis stessa: "Sensibilizzando il pubblico sulla fotografia, incoraggiamo il pensiero critico e la cultura visiva. In un'epoca di manipolazione digitale e immagini generate dall'intelligenza artificiale, comprendere l'intento artistico dietro una fotografia ci aiuta a distinguere tra pura estetica e vera maestria artistica".

Il programma è ricco e articolato: si parte l’8 maggio con l’inaugurazione presso il Museo del Paesaggio, ma tra le sedi principali ci saranno anche il Centro Eventi Il Maggiore e numerose vetrine e spazi espositivi nel centro cittadino. Sono previsti 12 appuntamenti principali, tra cui mostre con nomi di rilievo come Luigi Ghirri, Helmut Newton, Gabriele Basilico, Massimo Vitali, Olivier Christinat, Franco Fontana ed Ellie Ivanova.

Tra i momenti salienti:

  • Le conferenze del sabato mattina con esperti come Fabio Castelli, Beatrice Fellegara, Francesca Pola, Chiara Borgonovo e Luigi Giordano.

  • Una speciale visita guidata con Davide Maria Coltro il 10 maggio.

  • I corsi dedicati alla fotografia digitale con Sandro Comizzoli (17, 24 e 31 maggio).

  • I workshop firmati Ellie Ivanova (11 e 18 maggio).

Molto interessante anche la mostra diffusa "Di altra acqua, di altra terra", curata da Maria Sabina Berra, che animerà le vetrine di Verbania Intra con scatti di fotografi internazionali dedicati al tema del mare e dei territori che lo circondano. Da segnalare anche la presenza di opere di Fulvio Orsenigo, Ralph Gibson, Aurelio Amendola, Isabella Balena, Alessandro Gandolfi, Alberto Calcinai e altri autori che esplorano il rapporto tra fotografia, paesaggio e società.

Il festival è sostenuto da Amalago (ETS) e da numerosi partner e sponsor locali, oltre ad avere come media partner ufficiale La Stampa.

Come ha dichiarato il sindaco Giandomenico Albertella: “Verbania vuole essere sempre più capace di attrarre il turismo culturale. Essere un luogo sicuro per l’arte e chi muove creatività e intelligenza è una delle nostre ambizioni”. A lui si unisce l’assessore alla cultura Luciano Paretti, che sottolinea: “Il Foto Festival è lo sguardo sulla fotografia contemporanea che mancava”.

Un evento che punta a diventare un appuntamento fisso per la promozione della cultura visiva, valorizzando al tempo stesso il territorio del Verbano Cusio Ossola.

martedì, gennaio 21, 2025

Mostra a Gozzano


Da sabato 25 gennaio a domenica 16 febbraio sarà allestita nella Sala Stemmi del Comune di Gozzano una mostra di arte contemporanea dell’autore arch. Sergio Franzosi.
Sergio Franzosi è nato nel 1947 nelle vicinanze del Lago Maggiore. Architetto, cofondatore di uno Studio di Architettura e di Urbanistica ad Arona. L'attività artistica è da sempre alimentata da una permanente interazione con l'architettura; un diverso modo di esprimere creatività.
L'attività espositiva inizia nel 1996 con mostre personali e collettive nei luoghi d'origine e poi in Francia, Genova,Bulgaria, Romania, Londra, Milano. Ultimamente è anche presente nelle principali gallerie virtuali presenti sul web, (es. Affordable Art Point Orler ). Si definisce un figurativo visionario; in ogni caso una figurazione non rigida, ma con frequenti astrazioni.

giovedì, dicembre 12, 2024

Nuova Vita per la Cappella Nuova del Sacro Monte di Orta


Prosegue il percorso di importante collaborazione tra l’Ente di Gestione Sacri Monti, con il presidente Francesca Giordano e il direttore Elena De Filippis, e la Fondazione Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini. Si tratta di una collaborazione che durerà tre anni, durante i quali, attraverso l’arte contemporanea, verrà rilanciata la Cappella Nuova del Sacro Monte di Orta San Giulio.
«L’impegno preso dalla Fondazione Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini – afferma Andrea Giacomini, presidente della Fondazione intitolata a suo padre – intende tradurre nei suoi spazi una porta verso la contemporaneità, una porta del presente che richiami i principi di San Francesco, a tutti gli effetti patrono della Natura e della sostenibilità, oltre che d’Italia.


La prima esposizione organizzata nel corso del 2024 ha anticipato quelle che verranno allestite nel 2025 e nel 2026, e ha mostrato l’attenzione e l’impegno della Fondazione Giacomini nel scegliere l’artista internazionale, Omar Hassan. La sua opera “Pax”, dea alata in dolce attesa sorretta da 128 guantoni da boxe, così come alcuni passaggi storici di San Francesco, proveniva dal palazzo Unesco più antico di Palermo e d’Europa. Ecco quindi che le valenze del luogo, il Sacro Monte, si intrecciano con quelle di un altro sito Unesco. Era stato richiesto specificatamente di dare ampio risalto alla internazionalizzazione della Cappella Nuova e dunque Hassan era in esposizione, contemporaneamente, anche presso l’Aeroporto di Milano Malpensa. “Pax”, opera significativa per esprimere l’impegno, oltre che dell’artista, della Fondazione, per un luogo estremamente rappresentativo del nostro territorio, la Cappella Nuova e l’intero Sacro Monte. Pur essendo una “micromostra” che aveva in esposizione tre opere, la Nike di Samotracia incinta della Pace nel piano centrale della Cappella, e due opere Breaking Through dai colori che rimandano con forza a quelli della natura del parco del Sacro Monte, in pochi mesi sono stati più di 10 mila i visitatori, totalizzando così la più ampia presenza rispetto alle mostre organizzate fino ad ora sul lago d’Orta. Presenze che erano già state incrementate e aumentate durante l’esposizione delle opere di Helidon Xhixha nel 2023, in occasione della seconda edizione della mostra diffusa “Sos Humanity”. Non va dimenticato che le opere di Helidon sono esposte sia in Italia che all’estero nei luoghi più rilevanti dell’arte, ad esempio al Museo degli Uffizi e al Giardino dei Boboli di Firenze. 
Tutto ciò conferma la serietà e la competenza maturate dalla Fondazione Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini nel saper coniugare con l’arte contemporanea i propri messaggi di riscoperta e di valorizzazione del patrimonio naturale, artistico, architettonico e di fede dei nostri luoghi. Per l’attenzione, la fiducia e la partecipazione ringrazio tutti i cittadini del lago d’Orta, la presidente dell’Ente di Gestione Sacri Monti, Francesca Giordano e i suoi collaboratori, ringrazio l’assessore regionale Matteo Marnati per l’attenzione costante ai nostri luoghi, e tutte le istituzioni e i Comuni del lago d’Orta».

Mostra a Borgomanero


La MEB Arte Studio ha il piacere di invitarLa all'inaugurazione della mostra personale:

REFRESHINK
"Urban Thoughts"

14 dicembre 2024 - 1 febbraio 2025

Inaugurazione:
SABATO 14 DICEMBRE ORE 18.00


presso lo spazio espositivo della nostra galleria in Via San Giovanni, 26 a Borgomanero (NO)


Locandina web.jpg



La MEB Arte Studio ha il piacere di invitarLa all'inaugurazione dell'ultima mostra relativa alla stagione espositiva del 2024, dedicata alla street art ed alla figura dello street artist Refreshink. "Urban Thoughts - Pensieri Urbani", una raccolta di opere dove il confronto tra il mosaico antico e l'arte urbana è più marcato, un modo per raccogliere le origini stilistiche di Refreshink sottolineando il concetto di iconosaik.


Refreshink (Giovanni Magnoli) è nato ad Arona (Novara) nel 1971. Ottenuto il diploma alla Scuola di Grafica, lavora inizialmente come serigrafo, specializzandosi nel settore. In seguito  intraprende l’avventura di freelance dedicandosi alla progettazione grafica, al web design, alle decorazioni,  all’illustrazione e alla fotografia. Il vero slancio creativo risale ai primi anni ’90, quando si avvicina al writing e inizia a  eseguire graffiti. Negli anni Refreshink ha maturato un peculiare stile, sfidando e oltrepassando gli stilemi classici del  graffito (lettere, personaggi, puppet) alla ricerca di tecniche e linguaggi più complessi e stratificati. L’esperienza vissuta lavorando in luoghi abbandonati lo porta a dipingere - reinterpretandoli - soggetti che traggono  ispirazione dal mondo naturale. Al 2009 risalgono le prime opere aventi come soggetto suggestivi animali dipinti a  colori sgargianti, colature, materia densa, ai quali l’artista giustappone elementi formali, quali figure geometriche e  scritte. Sguardi fieri, espressioni talvolta aggressive e mai dimesse e formati monumentali paiono volerci fare riflettere sul nostro “essere umani”. Refreshink, con le sue opere - su muro, tela o altri supporti - coglie e ritrae  l’energia primaria della natura: le esplosioni di materia e le linee aperte si contrappongono alle geometrie e alle  forme chiuse creando dunque, all’interno della superficie dipinta un invitante e dinamico gioco dialetticoNel 2022 nasce Iconosaik, un progetto tuttora in corso dedicato al recupero pittorico dell’antica tecnica del mosaico,  rivista e reinterpretata in chiave pop. La sua attenzione si concentra principalmente sul mosaico romano e bizantino,  tecnica antichissima che l’artista riporta su muro solo ed esclusivamente attraverso la pittura; non si tratta di un  mosaico composto da tessere ma di una sapiente giustapposizione di campiture di colore atte a creare un effetto  illusionistico che incuriosisce e stupisce. Gli antichi mosaici scrivono le prime pagine della storia dell’arte mentre la Pop Art e i graffiti compaiono in tempi  recenti: è proprio la singolare crasi tra stili ed epoche così lontane la parte costituente di Iconosaik, l’idea di  riproporre l’arte musiva su muri metropolitani, veicolandone l’aspetto iconografico e facendolo dialogare con  elementi della contemporaneità. 



- - - - - - 

“iconosaik Tesserae”  

Una bustina con tutte le tessere e un foglio stampato con la riproduzione grafica delle tessere in posizione. Il restauratore poi, con il respiro regolare e l’aiuto di una pinzetta, le sceglie una ad una e, comparandole allo schema, ricompone l’opera.

I mosaici sono importantissimi, la soprintendenza lo dichiara a gran voce, sono il nostro patrimonio artistico e culturale e devono essere tutelati e conservati. Pompei, Ravenna e Roma, fondamento ruvido della nostra cultura visiva.

Allora non ci si dovrebbe stupire se un pittore con l’occhio attento colga incuriosito la peculiarità di queste immagini tanto decantate: a ben guardare sono imprecise e fratturate, ma allo stesso tempo efficaci nella rappresentazione. E poi sono forti: in sé, perché sono potenzialmente eterne, letteralmente scaglie di roccia della terra messe in ordine e non sottile pigmento su una tela o un muro di intonaco sdrucciolevole; e sono forti culturalmente, così ammirate e protette. Dipingere un mosaico allora non è più un’operazione così stravagante, significa volgere lo sguardo agli strati più profondi, anche concretamente, della nostra storia delle immagini.

Il gioco è quello dell’illusionista: per la riuscita del trucco bisogna rendere il chiaroscuro che si crea a causa dell’inclinazione variabile, seppur per dei millimetri, delle tessere. Ecco quindi un angelo di Torcello, un’isola della laguna di Venezia tra le prime ad

essere insediate ben prima dell’anno 1000, che dovrebbe essere conservata al Louvre, cassaforte dei manufatti più importanti per l’umanità, ma che pende pesante dal muro davanti ai nostri occhi, in Cattedrale. Dipingere quest’immagine è fare un passo verso un’istituzione, avvicinarsi come non ti permette di fare la teca del Louvre. Ecco il gioco, e il trucco si svela solo quando facendo un passo a lato, al posto del cemento, si nota il profilo bianco intonso della tela.

Però non solo nel passato ci sono immagini importanti, o almeno: non solo in un passato vetusto come quello dei bizantini e dei romani. La frattura dell’immagine in scaglie diventa allora un evidenziatore, uno strumento per pareggiare con le immagini antiche delle immagini nuove sì a livello estetico, ma soprattutto per quanto riguarda il valore.

Warhol, Haring, i graffiti, lo skateboard e tutta quell’energia degli Stati Uniti che inonda l’Europa a partire dagli anni ’70, l’energia che la porterà ad essere com’è oggi: ricchissimamente stratificata di epoche e significati diversi, ma di simile valore culturale. Anche il faccione di Andre the Giant sui poster di Obey ci appartiene come le decorazioni geometriche a tessere, an- che la Marylin di Warhol ci appartiene come l’angelo di Torcello, anche il pezzo Wild Style ci parla come i famosissimi avanzi della cena di Pompei.

Testo di Andrea Ceresa, tratto dal catalogo della Mostra  “iconosaik Tesserae”: