È stato presentato ufficialmente a Pella, nel mese di luglio 2025, il progetto ambientale INTEGRARE, Qualità ambientale del Lago d'Orta, dagli immissari ai contaminanti emergenti, un’iniziativa biennale che pone il Lago d’Orta al centro della ricerca scientifica su contaminanti e microplastiche.
Promosso dall’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone, insieme al Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano e all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri – IRCCS, il progetto punta a monitorare in modo innovativo la qualità delle acque e lo stato ecologico del lago, con l'obiettivo di individuare fonti di inquinamento e pianificare interventi di bonifica e tutela.
Elemento distintivo dell'iniziativa è l’utilizzo delle cozze di lago (Unio elongatulus) come bio-sentinelle ecologiche. Questi bivalvi d’acqua dolce, già oggetto di studio nel precedente progetto Ris-Orta, vengono ora monitorati con l’ausilio di sensori in grado di rilevare il battito cardiaco in tempo reale. Questo consente di osservare reazioni biologiche misurabili in risposta a contaminanti emergenti, come farmaci, plasticizzanti, disinfettanti, surfattanti e perfluorati.
Le cozze, provenienti dal Lago Maggiore, verranno posizionate in sei stazioni del Lago d’Orta a diversa pressione antropica. Dopo un anno di esposizione, saranno confrontate con esemplari autoctoni per valutare l’eventuale adattamento ambientale.
Il progetto include anche un’indagine approfondita sulla presenza di microplastiche nelle acque, con analisi condotte tramite spettrometria infrarossa (FTIR) per determinare composizione, colore e forma dei detriti plastici. I dati raccolti saranno condivisi con ARPA Piemonte, i comuni del territorio e il Gestore delle Acque per definire strategie ambientali mirate.
Come precisano gli esperti coinvolti, tra cui Noelia Salgueiro-Gonzalez dell’Istituto Mario Negri e la professoressa Camilla Della Torre dell’Università di Milano, i livelli attuali di contaminazione da microplastiche risultano contenuti: circa una particella per metro cubo d’acqua, in linea o inferiori rispetto ad altri bacini italiani ed europei.
Il progetto INTEGRARE si inserisce nel quadro delle direttive ambientali europee e rientra tra le azioni del Contratto di Lago del Cusio, promuovendo anche attività di divulgazione e sensibilizzazione per scuole e cittadini, con workshop, uscite sul campo, conferenze e una mostra finale dedicata ai risultati della ricerca.
Come ha sottolineato il presidente dell’Ecomuseo Giovanni De Bernardi, “il Lago d’Orta è stato scelto come laboratorio naturale per la ricerca ambientale non perché più inquinato, ma per le sue caratteristiche favorevoli, la logistica e la rete scientifica già attiva sul territorio.”
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