martedì, dicembre 14, 2010

Bicentenario Ponte sul Toce a Vogogna


Sarà ricordato con una apposita cerimonia, il prossimo Sabato 18 Dicembre, il bicentenario della costruzione a Vogogna del Ponte sul fiume Toce in località Masone.

Secondo quanto recita il “Dizionario Geografico Storico Statistico Commerciali degli Stati di S.M. il Re di Sardegna”, redatto da Goffredo Casalis nel 1851, “entro il territorio di Vogogna verso ponente si passava il fiume Toce su un ponte di legno e di pietre lavorate costruito nel 1810 per la Strada del Sempione”.

Circostanza confermata anche da Gabriele Lossetti Mandelli, che nel suo libro “Cronache del Borgo di Vogogna” ricorda che nel luogo dove nel 1810 l'imperatore Napoleone Bonaparte fece edificare il ponte sul Toce esisteva dal 1276 il porto condotto dall'Ordine dei Cavalieri di Malta, e che “alla metà dell'anno 1810 si terminò il Ponte della Masone, incominciato nel 1809. Questo ponte di legno con pile di sasso era formato da sei archi di 15 metri di corda”.
Il ponte in legno – ripreso anche in alcune vedute paesaggistiche d'epoca - venne poi spazzato via dalla piena del Toce il 27 agosto 1834, e rimpiazzato con un nuovo ponte nel 1842.
L'attuale ponte, che ancora oggi consente il collegamento viario tra il nord e il sud della Val d'Ossola, venne invece realizzato nel 1933, ed è stato ristrutturato nel 2000 dopo l'alluvione del Toce con il rinforzo dei piloni.
Per celebrare la ricorrenza, l'Amministrazione Comunale di Vogogna – in accordo con la Provincia del Verbano Cusio Ossola proprietaria del manufatto - ha deciso di posare una lapide commemorativa, che sarà scoperta dal Sindaco di Vogogna, Enrico Borghi, e dal Presidente della Provincia del VCO, Massimo Nobili, nel corso di una cerimonia che avrà luogo sabato 18 dicembre 2010, con inizio alle ore 10.30.
Per Vogogna il Ponte della Masone rappresenta un pezzo significativo di storia – commenta il sindaco vogognese, Enrico Borghi - e ci è sembrato doveroso ricordarne il bicentenario con una cerimonia pubblica, affinchè ciascuno di noi, e in particolar modo le giovani generazioni, non perdano memoria degli eventi che hanno caratterizzato il nostro antico borgo e che, come in questo caso, hanno segnato in profondo la storia dell'intera valle”.

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