sabato, gennaio 21, 2012

Innevamento Artificiale all'Alpe di Mera


Davvero una annata anomala e di quelle che non si registravano da anni per le stazioni del territorio. Siccità e temperature elevate (meno in questi ultimi giorni) accompagnano una stagione sciistica tra le meno positive degli ultimi anni in tutto l’arco alpino italiano. La situazione è talmente critica che la Regione Piemonte ha appena convocato un Tavolo di Crisi, evento grazie al quale si è evidenziata la mancanza di letteratura giuridica per simili emergenze. Se le stazioni ed i comprensori che godono di piste su ghiacciai in alta quota si possono giocoforza salvare, in Valsesia continua a difendersi l’Alpe di Mera, anche se ha perso un mese di lavoro, perché è riuscita ad aprire – contro il parere incredulo di tanti ma grazie all’abnegazione di operatori che sono stati attivi sulle piste “a sparare” anche il giorno di Natale - il 26 dicembre scorso, e oggi grazie all’importante impianto di innevamento artificiale garantisce un servizio competitivo.
Sono 6 (su 12) le piste aperte : Camparient, Capricorno, Canalone, Baita, Campo e Baby TapisRoulant e 5 (su 6) gli impianti di risalita aperti : Seggiovia Scopello-Mera, Seggiovia Capricorno, Seggiovia Camparient, Skilift Campo e Tapis-roulant.
Volendo tracciare un primo bilancio della situazione, in poco meno di 4 settimane di attività (che comprendono solo tre week-end perché sarà il prossimo ad essere il quarto) l’Alpe di Mera registra la presenza di poco meno di 10.000 persone (per l’esattezza 9 549 skipass venduti. “Certo non serve prendersela con il tempo e neppure, guardandoci intorno, consolarsi per il fatto di non essere gli unici a soffrire” dichiara Walter Fioramonti presidente di Mera Ski Srl, la società che ha rilevato la gestione degli impianti nel 2008. “Il nostro bilancio, in fondo, non è così catastrofico e vorrei elogiare il prezioso lavoro dei nostri uomini – non ultimo l’impiego di 4 persone e 2 gatti delle nevi che, a turno, sono stati impegnati negli ultimi tre giorni giorno e notte per permettere l’apertura della Capricorno (1.860 metri di lunghezza) per questo fine settimana”.
Indubbiamente le presenze sono calate rispetto agli ultimi anni” prosegue Fioramonti “e soprattutto i fatturati, anche per la strategia adottata, ovvero quella di offrire il giornaliero festivo a € 18,00 (anziché 29,00) e quello feriale a Euro 15,00 (anziché 20,00), prezzi che non hanno confronti con nessun altra realtà. In percentuale i dati per quanto attiene agli impianti registrano un calo di primi ingressi intorno al 52%, ma non abbiamo la possibilità di sapere quanto e come – a parità di neve rispetto allo scorso anno – avrebbe comunque inciso la crisi economica”.
La stagione è partita con un mese di ritardo, le nevicate sono state solo due ed in un caso si à trattato più che altro di una vera e propria bufera che non ha lasciato traccia di neve sul terreno. Il panorama risulta quanto meno singolare: sullo sfondo delle cime attorno all’Alpe - sulle quali svetta maestoso il Monte Rosa - ad oggi si registrano non più di 5 cm di manto naturale, mentre le piste offrono 40/50 cm di neve artificiale, ben battuta grazie ad un modernissimo impianto composto da 40 lance ad alta pressione; 8 lance a bassa pressione e 4 torri (lance sollevate da terra per meglio direzionare il getto). “Siete riusciti a fare miracoli” hanno commentato in molti. Certo che se si pensa che una sera, a mezzanotte, è capitato di registrare 13° di temperatura…”.
Sono certamente mancati molti ospiti nelle strutture ricettive (circa 20 sul territorio limitrofo, ndr.)durante le vacanze natalizie“ dichiara il direttore tecnico della società Daniele Barcellini “e per questo loro sono state sicuramente le più penalizzate, ma le seconde case, a dire il vero, erano per la maggior parte aperte. La crisi economica, in questo caso, ha certamente aiutato, invitando proprio chi le possiede a sfruttarle appieno. Per questo l’innevamento artificiale è stato attivato per offrire sin dall’apertura della stagione tutte le vie di collegamento con il nucleo abitato e garantire ai villeggianti i servizi cui sono abituati, ovvero “muoversi” in paese con gli sci ai piedi : come ben sapete a Mera non si circola con le autovetture”.
Cerchiamo di proseguire secondo la nostra strategia al servizio degli sciatori, dei turisti e degli amanti della neve” continua Barcellini ”teniamo il naso all’insù e … non guardiamo le bollette! 56.000 KW di potenza per alimentare i potenti cannoni dislocati sull’Alpe rappresentano una bella cifra”.
La Scuola Sci www.scuolascimeravalsesia.com prosegue i suoi corsi e sono più di 80 i bambini presenti nel fine settimana; la pista Baby per i principianti è sempre servita da un comodo tapis–roulant ed ottimo servizio è riservato a chi non scia ma accompagna gli appassionati, con una pista appositamente riservata a bob e slittini.
Naturalmente la cucina tipica locale proposta nei caratteristici rifugi è sempre un altro buon motivo per una trasferta domenicale all’Alpe di Mera … in attesa che questa “benedetta neve” (come invocavano un tempo i contadini) finalmente abbia il coraggio di passare le Alpi e raggiungere l’Italia, non fermandosi al confine svizzero, francese o austriaco che sia.

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