giovedì, giugno 23, 2016

Anche Brolo nella Guida di Viaggio per Gattofili


Tra i 17 luoghi gatteschi d'Italia descritti da Barbara Bellinelli nel suo libro "Guida di viaggio per gattofili" (Ugo Mursia Editore) non poteva mancare Brolo di Nonio.
Ma scopriamo di più nel seguito...

In principio fu uno starnuto. Si racconta che durante il diluvio universale sull’Arca i topi si riproducevano a grande velocità, rischiando di consumare tutte le scorte di cibo. Non sapendo più cosa fare, Noè chiese aiuto al Signore. Subito il leone starnutì, e dal suo starnuto nacquero due gatti che riportarono il numero dei topi a un giusto livello. E da allora è iniziata la magia che circonda il gatto, in ogni angolo di mondo. La Guida di viaggio per gattofili di Barbara Bellinelli si muove proprio su questa tracce: scovare posti insoliti, anche attraversati nell’ordinario, che abbiano il gatto come musa. 
Una tappa imprescindibile è Brolo che si fregia di essere il paese dei gatti. 
La piccola frazione cusiana infatti porta con sé, nonostante il trascorrere dei secoli, la memoria di quanto accaduto nel suo passato più remoto. Gli abitanti ingaggiarono un nutrito gruppo di gatti per liberarsi dei topi che infestavano il borgo. Fu così che il gatto divenne simbolo e mascotte di Brolo, tanto che tutt’ora fa bella mostra di sé su piastrelle e murales. Secondo un’altra leggenda, pare che la figura del gatto sia associata ad antiche rivalità tra i paesi di Brolo e Nonio, quando intorno al 1750 i brolesi dipinsero topi su alcune case di Nonio. Il gesto voleva essere una risposta alla derisione da parte della comunità di Nonio nei confronti dei brolesi che chiesero e, alla fine ottennero, una loro parrocchia, autonoma da quella di Nonio. Nel 2006 è stato inaugurato un piccolo monumento al gatto, collocato in un’aiuola della terrazza posta a lato della strada provinciale. L’iniziativa è stata fortemente voluta e realizzata da alcuni abitanti desiderosi di caratterizzare con questo simbolo l’antica identità di Brolo, da sempre “Paese dei gatti”. L’opera è realizzata da Orlando Piazza, allievo di Borotti, disegnatore e colorista citato sul catalogo Bolaffi del 1983. Brolo annovera tra i propri cittadini anche un membro di primo piano della politica internazionale. Raymond Forni, la cui famiglia era emigrata in Francia, fu il più giovane parlamentare, eletto a soli 32 anni, a varcare la soglia della camera transalpina. Anche da Presidente dell’Assemblea Nazionale, infatti,  non rinunciava alle vacanze sul suo lago d’Orta che preferiva a qualsiasi altro luogo esotico. «A me piace questo posto - aveva raccontato in un intervista - perché, per me, questa è l’Italia vera, quella che amo e che meglio mi rappresenta. Quando arrivo sulle rive del lago d’Orta riesco a recuperare quella calma che solo questo luogo riesce a regalarmi. Per me, questo è vero relax.» Gli abitanti hanno prodotto un libro collettivo per testimoniare il patrimonio di notizie e storia della comunità le cui informazioni sono rintracciabili nel sito brolodinonio.it.

Altre tappe che si incontrano in questo viaggio gattesco:

Bologna custodisce un quadro del Crespi che custodisce il gatto come personaggio della metafora dell’amore. Altra città Venezia, ma sempre pittura per l’Ultima cena del Veronese, che ha fatto comparire il suo autore addirittura davanti al Tribunale dell’Inquisizione. Ma i gatti a Venezia sono sempre stati famosi. Si ricorda quello del doge Morosini, che lo seguiva perfino in guerra. E quello dell’ottocentesco Caffè dei Frari, zona San Polo, al quale fecero un monumento. Non più nel libro paga della Serenissima i gatti  vennero adottati dai bottegai. Questo del caffè, (detto anche Caffè Toppo), di fronte la facciata principale della Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari, al di là dell’omonimo ponte, si chiamava Ninni e visse 14 anni. Talmente famoso da essere meta di veneziani e turisti le cui firme venivano registrate su un libro d’onore. Tra le firme spiccava quella dello zar Alessandro III il quale, uscito dall’Archivio di Stato proprio di fronte al locale, vi si recò per un rinfresco. Altra acqua è quella che custodisce i gatti più tecnologici del momento: sono i gatti della colonia felina di Su Pallosu nel più piccolo borgo marino d’Italia con  8 abitanti nel comune di San Vero Milis, provincia di Oristano. Hanno una pagina sul Social network Facebook con oltre  23.000 amici. Adagiati su un sito nuragico da inserire nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, amano la spiaggia e sdraiarsi vicino alla battigia alla faccia di chi vuole il gatto ostile all’acqua. 
I capitoli sono diciassette, perché si sa è numero gattesco. Per i popoli di origine latina il 17 è considerato sfortunato perché in numeri romani il 17 si scrive “XVII” che anagrammato diviene “VIXI” cioè “sono vissuto” quindi sono morto”, ma il gatto con le sue sette vite può ben dire di aver vissuto. Nel Nord Europa invece, questo numero ha un valore positivo che significa, tra l’altro, “vivere una vita per sette volte”.  
Barbara Bellinelli è nata a Ravenna dove lavora in un ufficio pubblico.

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