lunedì, febbraio 01, 2010

Lettera alla Redazione


La nostra lettrice Lidia ci ha inviato una lettera riguardante una consuetudine legata alla Festa Patronale di San Giulio. Pubblichiamo volentieri la sua opinione auspicando possa stimolare una dovuta riflessione. Invitiamo i lettori ad intervenire nei commenti.




31 gennaio 2010 festa di san Giulio
Agnello vivo messo all’incanto: protestiamo!
Non vorrei apparire come un’integralista ma vorrei sollecitare la riflessione delle persone su alcune scelte che si fanno per tradizione, per abitudine senza farsi domande.
Certamente tra le battaglie per difendere i diritti degli animali questa può apparire meno importante. Sicuramente al confronto la corrida, il palio con i cavalli, le corse dei cani, gli allevamenti intensivi, lo sfruttamento degli animali per la loro pelliccia, e tante altre cose che vedono gli animali come vittime sono drammaticamente più gravi ma non riesco a tacere.
Nel Comune di Orta e' organizzata  da ormai moltissimi anni un’asta pubblica a fini benefici e tra le cose messe all’incanto c’è un agnello (vivo).
A giustificazione di ciò si sostiene che l’incanto con in palio l'agnello è una tradizione secolare sull’Isola di san Giulio, che perciò non si può modificare.
La legge vieta pero' l'uso di animali come premio...

DISPOSIZIONI PER LA TUTELA DEGLI ANIMALI E CODICE CIVILE
LEGGE REGIONALE N. 34 DEL 26-07-1993 REGIONE PIEMONTE ARTICOLO 2
Benessere degli animali
Allo scopo di garantire il benessere degli animali:
a) è vietato causare dolore o sofferenza agli animali;
b) sono vietati spettacoli, gare e rappresentazioni pubbliche o private che comportano maltrattamenti o sevizie di animali.

Forse portare un agnello in un luogo affollato di persone, lontano dai suoi simili può non apparire un maltrattamento ma sicuramente lui non si diverte.
Non sarebbe meglio sostituire l'agnello con un premio inanimato e che non causi sofferenza a nessuno!
Chiedo di rispettare gli animali e la legge che vieta l'uso di animali come premio.
Cosi' nessuno avra' a soffrirne e si dara' una dimostrazione di civilta' e rispetto!
Non so che fine abbia fatto l’agnello (femmina) di oggi, so anche che in anni passati sono stati salvati da persone di cuore che ora li tengono liberi nel loro giardino, mi è stato anche detto che essendo di sesso femminile non dovrebbe essere macellata subito. Non credo però che si possa permettere che sia solo la fortuna di essere femmina o il buon cuore di qualcuno a salvare la vita di queste bestiole.

A complemento di quanto detto vi invito a leggere la seguente
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’ANIMALE elaborata dall’UNESCO, 15/10/78, riflettendo che sebbene un agnello non venga considerato animale da affezione al pari di un cane o di un gatto guardandolo negli occhi si può cercare di cambiare un po’ le proprie abitudini alimentari e le tradizioni popolari.

Considerato che ogni animale ha dei diritti; considerato che il disconoscimento e il disprezzo di questi diritti hanno portato e continuano a portare l’uomo a commettere dei crimini contro la natura e contro gli animali; considerato che il riconoscimento da parte della specie umana del diritto all’esistenza delle altre specie animali costituisce il fondamento della coesistenza delle specie nel mondo; considerato che i genocidi sono perpetrati dall’uomo e altri ancora se ne minacciano; considerato che il rispetto degli animali da parte dell’uomo è legato al rispetto degli uomini tra loro; considerato che l’educazione deve insegnare sin dall’infanzia a osservare, comprendere, rispettare amare gli animali:
Articolo 1
Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza.
Articolo 2 
1 - Ogni animale ha diritto al rispetto.
2 - L'uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali, o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali.
3 - Ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure ed alla protezione dell'uomo.
Articolo 3 
1 - Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli.
2 - Se la soppressione di un animale è necessaria, deve essere istantanea, senza dolore, ne angoscia.
Articolo 4 
1 - Ogni animale che appartiene ad una specie selvaggia ha il diritto di vivere nel suo ambiente naturale, terrestre, aereo o acquatico ed il diritto di riprodursi.
2 - Ogni privazione della libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto.
Articolo 5 
1 - Ogni animale appartenente ad una specie che vive abitualmente nell'ambiente dell'uomo ha il diritto di vivere e di crescere secondo il ritmo e nelle condizioni di vita e di libertà che sono proprie della sua specie.
2 - Ogni modifica di questo ritmo e di queste condizioni imposta dall'uomo a fini mercantili è contraria a questo diritto.
Articolo 6 
1 - Ogni animale che l'uomo ha scelto per compagno ha diritto ad una durata della vita conforme alla sua longevità.
2 - L'abbandono di un animale è un atto crudele e degradante.
Articolo 7 
1 - Ogni animale che lavora ha diritto a limiti ragionevoli della durata e dell'integrità del lavoro, ad un'alimentazione adeguata ed al riposo.
Articolo 8 
1 - La sperimentazione animale che implica una sofferenza fisica e psichica è incompatibile con i diritti dell'animale sia che si tratti di una sperimentazione medica, scientifica, commerciale sia di ogni altra forma di sperimentazione.
2 - Le tecniche sostitutive devono essere utilizzate e sviluppate.
Articolo 9 
1 - Nel caso che l'animale sia allevato per l'alimentazione, deve essere nutrito, alloggiato, trasportato e ucciso senza che per lui ne risulti ansietà o dolore.
Leonardo da Vinci, precursore del rispetto alla Vita di tutti gli esseri viventi fece sua la scelta vegetariana come forma etica. Celebre la sua frase: "Giorno verrà in cui gli uomini conosceranno l'intimo animo delle bestie e, quel giorno, un delitto contro un animale sarà considerato un delitto contro l'umanità".
Dice Moni Ovadia diventato vegetariano da ormai 30 anni “Il vegetarismo è un orizzonte morale, edenico, verso cui tendere. Nel patto stretto fra l’Eterno e l’umanita attraverso Noè dopo il Diluvio, è fissato il rifiuto di ogni violenza anche contro gli animali. E’ un’alleanza con tutte le creature
Articolo 10 
1 - Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell'uomo.
2 - Le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano animali sono incompatibili con la dignità dell'animale.
Articolo 11 
1 - Ogni atto che comporti l'uccisione di un animale senza necessità è biocidio, cioè un delitto contro la vita.
Articolo 12 
1 - Ogni atto che comporti l'uccisione di un gran numero di animali selvaggi è un genocidio, cioè un delitto contro la specie.
2 - L'inquinamento e la distruzione dell'ambiente naturale portano al genocidio.
Articolo 13 
1 - L'animale morto deve essere trattato con rispetto.
2 - Le scene di violenza di cui gli animali sono vittime devono essere proibite al cinema e alla televisione, a meno che non abbiano come fine di mostrare un attentato ai diritti dell'animale.
Articolo 14 
1 - Le associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali devono essere rappresentate a livello governativo.
2 - I diritti dell'animale devono essere difesi dalla Legge come i diritti dell'uomo.

In conclusione pensando anche all’amicizia tra Francesco d’Assisi e le creature animali mi viene ancora più da riflettere su alcune tradizioni “religiose”. Se l’agnello è il simbolo di Cristo perché non siamo cannibali e non mangeremmo mai il corpo di Cristo, magari facendo un passo verso l’alto potremmo sostituire all’agnello il simbolo dell’agnello: un dolce, un pane, un formaggio con la forma dell’agnello.
Un piccolo sacrificio per un grande risultato: avere la coscienza a posto nei confronti di tutti persone e animali.
Sono certa che questo scritto non farà cambiare idea a coloro che seguono certe tradizioni o che apprezzano mangiare la carne però spero che stimoli la discussione e la riflessione.
Lidia Robba

2 commenti:

Anonimo ha detto...

è un peccato che tantissime belle tradizioni italiani vengano rovinate dai consueti maltrattamenti agli animali.
Eppure basterebbe sostituire gli animali con qualche altro oggetto dsimbolico che li rappresenti per conservare la tradizione e mettere tutti d'accordo.
Non conoscevo la festa di San Giulio, penso che fino a quando si continuerà a dare gli animali come premio farò a meno di andare a trascorrere il mio tempo libero in un simile posto.

Anonimo ha detto...

Non credo proprio che scopo dell'intervento di Lidia fosse quello di allontanare i potenziali turisti dal Lago d'Orta, ma quello di segnalare stupide tradizioni che vengono mantenute acriticamente e anacronisticamente in vita. Se decidessimo di non frequentare luoghi dove si verificano episodi del genere probabilmente non dovremmo nemmeno uscire di casa. Andiamo invece a farci un weekend sul Lago d'Orta o altrove e andiamo a dire in faccia agli organizzatori di quella o di tutte le manifestazioni di quel tipo che sono le tradizioni al servizio dell'uomo e non viceversa e che le tradizioni si devono e si possono cambiare, quando sono stupide.