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martedì, ottobre 28, 2014

Spazio ai Lettori - Due Righe di Adriano su Ameno


Adriano è un nostro affezionato lettore che spesso ci invia qualche riga per farci conoscere meglio il nostro territorio ed le storie che lo animano. Qualche tempo fa avevamo pubblicato le sue rime dedicate all'amico Marcello (questo il post) mentre oggi vi proponiamo un racconto relativo a degli antichi volumi.
Leggiamo la storia nel seguito.

Sempre: Ameno è.............

Chissà se è riuscito a venderli
E' passato un po' di tempo ma, oggi mi è capitata tra le mani una foto del 24 agosto ultimo scorso, scattata in occasione di una festa organizzata dalla pro-loco di Ameno intitolata  “Ameno è.....Sapore di mare” la quale mi ha riportato alla mente i balli di gruppo delle “bagnanti”,  la sfilata in costume delle “chècche” ( molto divertenti e carini), e le bancarelle.
 Ebbene tra queste c'era la bancarella del signor Baronchelli Gualtiero detto Walter il quale proponeva reperti fossili, minerali di provenienza diversa e trè volumi redatti in lingua latina di epoca abbastanza remota.   
Incuriosito per una proposta cosi insolita chiedo lumi al signor Baronchelli e la risposta è positiva ed interessante. Mi spiega che questi volumi sono dei trattati scritti dall'inquisitore  Ludovico Maria Sinistrari nato ad Ameno in località”canton pozzo” il 26 febbraio 1622, intitolati “delitti e pene” ; mi racconta di averli acquistati con il fine di arricchire la biblioteca del comune di Ameno e non avendo trovato risposta positiva dagli amministratori, evidentemente non disposti ad investire per la cultura paesana, ha pensato bene di proporli in vendita per il rientro del capitale investito. Si tratta di opere abbastanza costose e certamente potrebbero solo finire in una biblioteca di qualche ricco signore, anche se non proprio acculturato ma cosi, per lustro.  Ora mi chiedo se sia riuscito a trovare l'acquirente perché, di solito, sembra che la cultura sia tutta  concentrata nei grandi centri, la, in quei luoghi dove ci sono i grandi musei dove il novantanove percento delle persone che ha la possibilità di visitarli entra in un sacco ed esce in una sporta, e invece no perché di acculturati ne trovi anche  in piccoli paesi di provincia  e questa del signor Baronchelli  è un ulteriore  prova di un personaggio di paese che conosce le origini dei reperti fossili e dei minerali che propone in vendita ma sopratutto conosce nei particolari la storia di un suo compaesano che ha lasciato un segno nella storia della legislatura italiana. E, se la proposta viene fatta anche in questo luogo è evidente che......
          Pertanto, con queste poche righe, invito coloro che leggeranno, pochi o tanti che siano, a rendere  nota la disponibilità di questi volumi che sono interessanti al di là del pensabile.

Adriano, Ottobre 2014

giovedì, maggio 29, 2014

Ameno è... Fiori e Farfalle Visto da un Lettore

Un nostro Lettore, Adriano, ci ha inviato una mail contenente le sue impressioni sulla manifestazione "Ameno è... Fiori e Farfalle" tenutasi lo scorso fine settimana. La pubblichiamo sperando che stimoli la voglia di scoprire questa località cusiana a chi ancora non la conosce.

Momenti particolari di un paese in veste “turistico paesano”

Domenica 25 maggio
“AMENO è........”
fiori e farfalle

Cosa volete, io sono fatto cosi, quando un luogo, una persona, una situazione mi colpisce per un motivo o per l'altro,io, la devo descrivere, chiaramente, secondo il mio punto di vista e la mia capacità  d'espressione che possa piacere o meno.
Quanto segue vuole essere un complimento per il luogo e per le persone del posto.
La prendo un po' alla larga cosi diventa un po' più, come dire, pubblicitaria, magari serve a far conoscere, una volta in più a qualche lettore occasionale, il paese e i suoi momenti di festa.
Dopo aver pranzato, al circolo della “faina” alle cascine di Ameno, con un menu prestabilito per l'occasione di: “Ameno è...” a base di fiori “eduli”, cucinati in vari modi con riso, frittate ecc,  abbiamo deciso di fare una visitina, appunto, al mercato dei fiori letto su un piccolo manifesto allegato al menu del circolo.   A prima vista, la situazione dell'offerta  delle bancherelle, insomma,  non è tanto diversa da altre tenute in altri paesi del lago; però qui c'è in più qualche momento  di intrattenimento e tra questo c'è una sfilata di moda.
Entri nel cortile dell'edificio municipale, dove si terrà la sfilata e vedi una passerella, preparata alla buona; attorniata da trè o quattro vasi contenenti piante verdi  d'ornamento, un blocchetto di cemento ai piedi della passerella con funzione di gradino e, in un angolo, una bella signora che suona una chitarra per l'accompagnamento musicale della sfilata.
A questo punto ti aspetti, non di vedere sfilare la “Naomi” o delle professioniste, ma, delle modelle vere e, invece, il presentatore dice che per l'occasione, coloro che hanno messo a disposizione vestiti e gioielli, hanno pensato di far fare la sfilata alle ragazze e ai ragazzi del paese e d'intorni. (questo dev'essere il modo nuovo per trovare il moroso)
Ebbene una sfilata, davvero carina e ben fatta con delle modelle e modelli giovani e freschi che hanno strappato tanti applausi al numeroso pubblico presente contento, sicuramente, di non aver assistito ad una sofisticata manifestazione ma, bensì ad una nostrana e genuina festa paesana;      nessun nome eclatante ma, soltanto nomi comuni di semplici ragazzi e ragazze che hanno goduto di un momento carino organizzato da amici e parenti, semplicemente  da ricordare e da raccontare con piacere. Questo o questi momenti cosi semplici in cui i paesani si sentono protagonisti e non semplici spettatori riescono a riportarti indietro nel tempo senza esagerazioni.

Adriano                              

mercoledì, maggio 25, 2011

El Togn di Cascin - Un Racconto di Adriano


Adriano è un nostro affezionato lettore che spesso ci invia qualche riga per farci conoscere meglio il nostro territorio ed i personaggi che lo animano. Qualche tempo fa avevamo pubblicato le sue rime dedicate all'amico Marcello (questo il post) mentre oggi vi proponiamo il suo ritratto di un singolare personaggio: El Togn di Cascin.
Leggiamo la storia nel seguito.

Incontri

Ti capitano così, per caso. Al momento non te ne accorgi poi ripensandoci,mettendo insieme discorsi e situazioni, ti accorgi che c'è qualcosa di diverso, di insolito. Accenni di lui e subito ti rispondono con voce sicura. Voglio dire con l'espressione di chi non ti sa dire il perché, ma che fa capire che di questo si parla diversamente di altri.......E' un tipo originale.

Sulle alture che circondano il lago d'Orta e precisamente in una frazione detta “Le cascine“, del comune, appunto, di Ameno, vive un signore di nome Antonio detto”èl Togn di cascin. E' un uomo di circa settant'anni del quale non capisci se ha conosciuto il mondo e perciò se ne sta li seduto ad aspettare di raccontarlo a qualcuno o se si è fermato li per conservare tutto quello che il papà,la mamma e il luogo gli hanno lasciato.





Come si scopre:

E' di domenica si pranza al circolo A.F.O.A. di detta frazione e così, per digerire il pranzo, un amica inventa di andare a far visita al “Togn”. Quattro passi veramente rilassanti. Niente automobili. La strada abbastanza ripida, ma in un bel verde, fresco,  piacevole e poi........ecco!, sul tronco di un albero quattro o cinque foto, da calendario, di una donna pressoché nuda, il ritaglio di un giornale che riporta un articolo il quale esorta a non cibarsi della carne di cane. (dico: se vai nel “Mato Grosso” trovi il bastone con in cima il teschio o lo scalpo a monito; qui invece.......è!!? la civiltà!!!!)
Ma!! comunque, oggi, di queste cose se ne vedono tante. Sono abbastanza comuni. Niente di diverso, le trovi negli spogliatoi delle fabbriche o nei laboratori artigianali.
Però, quando arrivi nei pressi dell'abitazione lo sguardo è attratto da gingilli diversi, appesi a delle corde, i quali hanno la funzione di spaventare e allontanare gli uccelli dalle colture orticole e sul muro frontale della casa ci sono appesi ogni sorta di articoli: falcetti,rastrelli,zappe,mazze,martelli, scodelle, ferri da stiro di ogni epoca, bollitori in alluminio e in rame ect.ect. Vedere per credere.
E lui? Lui è li. E' felice nel vedere la tua espressione di meraviglia.
Gli chiedi come e a quale scopo una “raccolta” cosi varia e lui ti lascia intendere che già il papà aveva cominciato a conservare parte di oggetti che gli passavano tra le mani cosi lui ha continuato. Ti racconta che la sorella ha pubblicato attraverso internet una sua foto dinanzi a questo muro. Ti fornisce anche l'indirizzo del sito internet.
A questo punto tu cominci a studiarlo; il perché dalle foto sull'albero a questo muro?. Vuoi capire se la raccolta è stata fatta col fine di farsi notare far parlare di sé o altro. Se sta li ad aspettare il visitatore per sentirlo commentare l'insolito momento e sentirsi ammirato o altro. Invece no, niente di tutto questo, alla fine capisci che è una persona normalissima, che ha lavorato per trentasei anni nelle cucine di grandi alberghi e che sente più di un altro il bisogno di sentirsi a casa sua tra i suoi ricordi. La felicità non abita nella casa del vicino........sicuramente uno di quei gingilli, una lumaca, una cavalletta, un grillo,un fiore qualsiasi altro insetto o animale del luogo, per una persona come lui sono parte della sua vita. Credo di aver capito che lui non voglia altro. Tantissime persone sono morte con la nostalgia del proprio paese d'origine nel cuore; lui “èl togn” sicuramente non ha rimpianti ed è contento.
Se vi capita di passare da quelle parti fateci un salto e, alla vista di quanto detto, anche voi, sicuramente, avrete un espressione prima di perplessità e poi di meraviglia.







Adriano, maggio 2011

giovedì, aprile 07, 2011

Spazio ai Lettori - Le Rime di Adriano

Ci fa sempre molto piacere quando i nostri Lettori partecipano attivamente al blog. Pochi giorni fa ci ha scritto Adriano inviandoci delle rime da lui scritte e dedicate a Marcello e ad altri amici del Lago d'Orta. Queste poche righe ci fanno scoprire o riscoprire personaggi che sembrano usciti da un libro di Piero Chiara ma che fanno parte di un mondo che a Orta fortunatamente esiste ancora.
Nel seguito le rime e qualche nota dell'autore.


Queste due righe espresse in”rima” furono scritte tanti anni fa, dal sottoscritto, per l'amico Marcello, proprietario e cuoco del ristorante “Da Marcello” sull'isola di “San Giulio” di Orta. Voleva essere un gesto cortese per la sempre sua grande disponibilità agli sconti relativi ai costi di cene e pranzi che con altri amici comuni si consumavano da Lui. 

Le due righe non hanno titolo e si introducevano così:
-”Caro Marcello,queste due righe “in rima” dovevano essere musicate dal buon “VITTORIO” ma, in questo momento ha dei problemi esistenziali e per questo non riesce a mettere in fila le poche note musicali. Serbale comunque e...chissà mai......----”
firmato:Adriano.

Turisti d'ogni luogo
moderna umanità,
dal mondo son venuti
per vedere la tua beltà.
Luogo dipinto dal creato
dove San Giulio s'è fermato,
portando a te o Orta
una gran notorietà.

Il Sacro Monte
non è più del pellegrino
ma,della telecamera il mirino
per poi dare al tapino
l'illusione d'esser là
e con i suoi occhi vedere il panorama
per raccontarlo a chi l'ascolterà.

Oh San Giulio
gran patriarca
che del mantel
fece una barca
per cacciare i serpenti
che popolavano l'isola Santa.
Questa fino a ieri
luogo di culto religioso.
Oggi meta anche del goloso
dove la cucina del Marcello
con buoni cibi e vino anche novello
rende il luogo ancor più bello.

E don Angelo,don Angelo
cappellano dei nostalgici alpini,
che dall'isola non si è mai allontanato,
resta con le locali suore del convento,
l'unico religioso contento.

Note: Marcello ha cambiato attività. Ora fa il barcaiolo porta i turisti in giro sul lago d'Orta,lo trovate all'imbarcadero di Orta; Don Angelo è Annegato qualche anno fa, colto da un brutto temporale mentre si recava, in barca,(una lancia in legno vendutagli dall'amico Diana: uno degli amici che godevano degli sconti di Marcello.) sulla sponda Cusiana per celebrare la santa messa nel convento delle suore di Pella. E, lo scorso anno, è morto anche “VITTORIO”

Febbraio 2011 Adriano

lunedì, febbraio 01, 2010

Lettera alla Redazione


La nostra lettrice Lidia ci ha inviato una lettera riguardante una consuetudine legata alla Festa Patronale di San Giulio. Pubblichiamo volentieri la sua opinione auspicando possa stimolare una dovuta riflessione. Invitiamo i lettori ad intervenire nei commenti.




31 gennaio 2010 festa di san Giulio
Agnello vivo messo all’incanto: protestiamo!
Non vorrei apparire come un’integralista ma vorrei sollecitare la riflessione delle persone su alcune scelte che si fanno per tradizione, per abitudine senza farsi domande.
Certamente tra le battaglie per difendere i diritti degli animali questa può apparire meno importante. Sicuramente al confronto la corrida, il palio con i cavalli, le corse dei cani, gli allevamenti intensivi, lo sfruttamento degli animali per la loro pelliccia, e tante altre cose che vedono gli animali come vittime sono drammaticamente più gravi ma non riesco a tacere.
Nel Comune di Orta e' organizzata  da ormai moltissimi anni un’asta pubblica a fini benefici e tra le cose messe all’incanto c’è un agnello (vivo).
A giustificazione di ciò si sostiene che l’incanto con in palio l'agnello è una tradizione secolare sull’Isola di san Giulio, che perciò non si può modificare.
La legge vieta pero' l'uso di animali come premio...

DISPOSIZIONI PER LA TUTELA DEGLI ANIMALI E CODICE CIVILE
LEGGE REGIONALE N. 34 DEL 26-07-1993 REGIONE PIEMONTE ARTICOLO 2
Benessere degli animali
Allo scopo di garantire il benessere degli animali:
a) è vietato causare dolore o sofferenza agli animali;
b) sono vietati spettacoli, gare e rappresentazioni pubbliche o private che comportano maltrattamenti o sevizie di animali.

Forse portare un agnello in un luogo affollato di persone, lontano dai suoi simili può non apparire un maltrattamento ma sicuramente lui non si diverte.
Non sarebbe meglio sostituire l'agnello con un premio inanimato e che non causi sofferenza a nessuno!
Chiedo di rispettare gli animali e la legge che vieta l'uso di animali come premio.
Cosi' nessuno avra' a soffrirne e si dara' una dimostrazione di civilta' e rispetto!
Non so che fine abbia fatto l’agnello (femmina) di oggi, so anche che in anni passati sono stati salvati da persone di cuore che ora li tengono liberi nel loro giardino, mi è stato anche detto che essendo di sesso femminile non dovrebbe essere macellata subito. Non credo però che si possa permettere che sia solo la fortuna di essere femmina o il buon cuore di qualcuno a salvare la vita di queste bestiole.

A complemento di quanto detto vi invito a leggere la seguente
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’ANIMALE elaborata dall’UNESCO, 15/10/78, riflettendo che sebbene un agnello non venga considerato animale da affezione al pari di un cane o di un gatto guardandolo negli occhi si può cercare di cambiare un po’ le proprie abitudini alimentari e le tradizioni popolari.

Considerato che ogni animale ha dei diritti; considerato che il disconoscimento e il disprezzo di questi diritti hanno portato e continuano a portare l’uomo a commettere dei crimini contro la natura e contro gli animali; considerato che il riconoscimento da parte della specie umana del diritto all’esistenza delle altre specie animali costituisce il fondamento della coesistenza delle specie nel mondo; considerato che i genocidi sono perpetrati dall’uomo e altri ancora se ne minacciano; considerato che il rispetto degli animali da parte dell’uomo è legato al rispetto degli uomini tra loro; considerato che l’educazione deve insegnare sin dall’infanzia a osservare, comprendere, rispettare amare gli animali:
Articolo 1
Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza.
Articolo 2 
1 - Ogni animale ha diritto al rispetto.
2 - L'uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali, o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali.
3 - Ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure ed alla protezione dell'uomo.
Articolo 3 
1 - Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli.
2 - Se la soppressione di un animale è necessaria, deve essere istantanea, senza dolore, ne angoscia.
Articolo 4 
1 - Ogni animale che appartiene ad una specie selvaggia ha il diritto di vivere nel suo ambiente naturale, terrestre, aereo o acquatico ed il diritto di riprodursi.
2 - Ogni privazione della libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto.
Articolo 5 
1 - Ogni animale appartenente ad una specie che vive abitualmente nell'ambiente dell'uomo ha il diritto di vivere e di crescere secondo il ritmo e nelle condizioni di vita e di libertà che sono proprie della sua specie.
2 - Ogni modifica di questo ritmo e di queste condizioni imposta dall'uomo a fini mercantili è contraria a questo diritto.
Articolo 6 
1 - Ogni animale che l'uomo ha scelto per compagno ha diritto ad una durata della vita conforme alla sua longevità.
2 - L'abbandono di un animale è un atto crudele e degradante.
Articolo 7 
1 - Ogni animale che lavora ha diritto a limiti ragionevoli della durata e dell'integrità del lavoro, ad un'alimentazione adeguata ed al riposo.
Articolo 8 
1 - La sperimentazione animale che implica una sofferenza fisica e psichica è incompatibile con i diritti dell'animale sia che si tratti di una sperimentazione medica, scientifica, commerciale sia di ogni altra forma di sperimentazione.
2 - Le tecniche sostitutive devono essere utilizzate e sviluppate.
Articolo 9 
1 - Nel caso che l'animale sia allevato per l'alimentazione, deve essere nutrito, alloggiato, trasportato e ucciso senza che per lui ne risulti ansietà o dolore.
Leonardo da Vinci, precursore del rispetto alla Vita di tutti gli esseri viventi fece sua la scelta vegetariana come forma etica. Celebre la sua frase: "Giorno verrà in cui gli uomini conosceranno l'intimo animo delle bestie e, quel giorno, un delitto contro un animale sarà considerato un delitto contro l'umanità".
Dice Moni Ovadia diventato vegetariano da ormai 30 anni “Il vegetarismo è un orizzonte morale, edenico, verso cui tendere. Nel patto stretto fra l’Eterno e l’umanita attraverso Noè dopo il Diluvio, è fissato il rifiuto di ogni violenza anche contro gli animali. E’ un’alleanza con tutte le creature
Articolo 10 
1 - Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell'uomo.
2 - Le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano animali sono incompatibili con la dignità dell'animale.
Articolo 11 
1 - Ogni atto che comporti l'uccisione di un animale senza necessità è biocidio, cioè un delitto contro la vita.
Articolo 12 
1 - Ogni atto che comporti l'uccisione di un gran numero di animali selvaggi è un genocidio, cioè un delitto contro la specie.
2 - L'inquinamento e la distruzione dell'ambiente naturale portano al genocidio.
Articolo 13 
1 - L'animale morto deve essere trattato con rispetto.
2 - Le scene di violenza di cui gli animali sono vittime devono essere proibite al cinema e alla televisione, a meno che non abbiano come fine di mostrare un attentato ai diritti dell'animale.
Articolo 14 
1 - Le associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali devono essere rappresentate a livello governativo.
2 - I diritti dell'animale devono essere difesi dalla Legge come i diritti dell'uomo.

In conclusione pensando anche all’amicizia tra Francesco d’Assisi e le creature animali mi viene ancora più da riflettere su alcune tradizioni “religiose”. Se l’agnello è il simbolo di Cristo perché non siamo cannibali e non mangeremmo mai il corpo di Cristo, magari facendo un passo verso l’alto potremmo sostituire all’agnello il simbolo dell’agnello: un dolce, un pane, un formaggio con la forma dell’agnello.
Un piccolo sacrificio per un grande risultato: avere la coscienza a posto nei confronti di tutti persone e animali.
Sono certa che questo scritto non farà cambiare idea a coloro che seguono certe tradizioni o che apprezzano mangiare la carne però spero che stimoli la discussione e la riflessione.
Lidia Robba

domenica, marzo 22, 2009

Video - Mini-crociera sul lago d'Orta a bordo dell'Azalea


Torniamo anche oggi a parlarvi della Navigazione del Lago d'Orta proponendovi il bellissimo video realizzato l'anno scorso dalla nostra lettrice Michela il 22 Marzo 2008, primo giorno di navigazione del 2008 per la motonave Azalea.

mercoledì, febbraio 06, 2008

Lettera di un Lettore


Un nostro assiduo lettore, Fabio, ci ha inviato una mail. In essa lamenta la scarsa valorizzazione del ricco patrimonio artistico della nostra zona. Nello specifico ci parla di Pettenasco e della sua Casa Medievale. Pubblichiamo integralmente la sua mail per dare modo a tutti di esprimere la propria opinione.

Questo fine settimana ero a Pettenasco e sono entrato nella casa medioevale, nella piazza davanti al municipio. La conosci? Beh io li' due anni fa mi ci sono sposato, nel giardino esterno. Dentro ci sono gli uffici del Consorzio Cusio Turismo.

Quando sono arrivato a Pettenasco nel 2005 e mi sono innamorato di quel paese, in quell'ufficio oltre ai depliant alle foto, alle info sui mercati, sugli orari dei treni, sulle ultime rassegne gastronomiche c'era una persona che DAVA INFORMAZIONI e che aiutava il turista che arrivato a Pettenasco si sentiva un po' smarrito. Perchè, diciamocelo, fuori da Orta trovare un cartello, una indicazione decente per poter vedere i luoghi incantevoli del Cusio (e
ce ne sono!!!) è difficilissmo.
Ma torniamo alla casa medioevale. Dicevo, ci sono tornato sabato e ho trovato tutto come se fosse abbandonato...depliant vecchi buttati li' sui tavoli, un sacco con della spazzatura, un cartone pieno di altre carte...la porta socchiusa....
Ma che modo è di tenere una cosa cosi' bella? ho pensato che sarebbe meglio che la chiudessero se non la si vuole piu' usare.... poi ho pensato a quante altre "cose belle" a quante ricchezze dei nostri borghi stanno li'....nell'immobilità o peggio nell'assoluta indifferenza....non valorizzate, non curate, nemmeno segnalate!!!!
Ho pensato quindi a te e al tuo blog, alla potenza del web che, a volte smuove le cose ferme da tempo. Cosa potremmo fare per "attivare" questo patrimonio e condividerlo con tutti quelli che sul nostro lago vivono, lavorano, o semplicemente ci vengono come turisti??
Come potremmo rilanciare davvero il territorio, senza progetti "alti" ma cominciando dalle cose che vediamo tutti i giorni??E quanto questo tipo di opere (all'estero fanno cosi' da anni....) potrebbe essere fatto a costo ZERO tramite una adeguata ricerca di sponsor "etici"?
grazie per avermi ascoltato.
Fabio