giovedì, luglio 14, 2022

Ultimo Week End di Orta Festival 2022


    

 

Quarto Concerto

Orta San Giulio - Chiesa di S. Maria Assunta

venerdì 15 luglio - ore 21.00

Cello Recital

Marie Ythier - violoncello

Raffaella Damaschi - pianoforte

Programma

Robert Schumann (1810-1856)

5 Pezzi in stile popolare op. 102
per pianoforte e violoncello

Anton Webern (1883-1945)

3 Pezzi op. 11
per violoncello e pianoforte

Robert Schumann (1810-1856)

Fantasiestücke op. 73
per pianoforte e violoncello

Tristan Murail (1947)

C’est un jardin secret, ma sœur, ma fiancée, une fontaine close, une source scellée...
per violoncello solo

Felix Mendelssohn (1809-1847)

Sonata in re maggiore op. 58
per violoncello e pianoforte

Musicista «classica», ma allo stesso tempo fortemente inserita nella creazione musicale del suo tempo, Marie Ythier è una delle violoncelliste più interessanti del panorama musicale francese. Allieva di Anne Gastinel, Miklos Perenyi, Philippe Muller e Heinrich Schiff, è risultata vincitrice di numerosi premi internazionali ed è regolarmente invitata nelle più prestigiose sale d’Europa e America (KKL Lucerne, Philharmonie de Paris). Ha collaborato con compositori quali Gilbert Amy, Tristan Murail e Pierre Boulez. In duo con la pianista Raffaella Damaschi, già collaboratrice di artisti come Alessandro Carbonare, Lorenza Borrani, Dimitri Ashkenazy, ci presenta un bellissimo excursus nel repertorio per violoncello e pianoforte. Ascolteremo i Fünf Stücke im Volkston di Robert Schumann, ciclo che incanta per freschezza e originalità, per passare alla breve densità dell’op. 11 di Anton Webern. C’est un jardin secret, ma sœur, ma fiancée, une fontaine close, une source scellé... per violoncello solo è un breve lavoro di Tristan Murail del 1976 in cui la forma nasce attraverso un gioco di trasformazione di diversi tipi di suono. La celebre Sonata op. 58 di Felix Mendelssohn, piena di gioia esuberante, chiuderà il concerto.

Quinto Concerto

Orta San Giulio - Chiesa di S. Maria Assunta

sabato 16 luglio - ore 21.00

Piano Recital

Giuseppe Andaloro - pianoforte

Programma

Johann Sebastian Bach (1685-1750) - Ferruccio Busoni (1866-1924)

Ciaccona dalla II Partita in re minore BWV 1004

Alexander Scriabin (1872-1915)

Deux Poèmes op. 32

Sergej Rachmaninov (1873-1943)

Sonata n. 1 in re minore op. 28

I trionfi a soli 23 anni al prestigioso Concorso Ferruccio Busoni di Bolzano e in seguito all’Hong Kong International Piano Competition (Vladimir Ashkenazy presidente della giuria) hanno aperto al pianista siciliano Giuseppe Andaloro le porte delle maggiori sale da concerto del mondo.

È un onore per Orta Festival poter ospitare una seconda volta questo straordinario artista, che possiede tecnica, stile e personalità tali da renderlo interprete ideale dell’intero repertorio pianistico, permettendogli di spaziare da Bach fino a Messiaen, Ligeti, Kapustin e alla musica dell’amico Giovanni Sollima.

La serata si apre con il capolavoro pianistico che è giusto chiamare la Ciaccona di Bach-Busoni, opera fedelissima a Bach nella sua infedeltà all’originale violinistico, e prosegue con l’omaggio a Scriabin a 150 anni dalla nascita con i modernissimi Deux Poèmes op. 32, in cui è già evidente il germe della dissoluzione del linguaggio tonale.

Il concerto terminerà con la monumentale Sonata n. 1 in re minore di Rachmaninov, che rivaleggia con la Sonata in si minore di Liszt per le grandi difficoltà tecniche.


Sesto Concerto

Isola di San Giulio - Basilica

domenica 17 luglio - ore 20.30

Beethoven Abend

Quartetto Zaïde

Charlotte Maclet - violino

Leslie Boulin Raulet - violino

Sarah Chenaf - viola

Juliette Salmona - violoncello

Matteo Pigato - violoncello

Programma

Ludwig van Beethoven (1770-1827)

Quartetto in la maggiore op. 18 n. 5
per due violini, viola e violoncello

Quintetto in la maggiore op. 47 «Kreutzer»
per due violini, viola e due violoncelli

Orta Festival affida alla musica di Ludwig van Beethoven la chiusura della sua XXII edizione. Un doveroso omaggio che avevamo pensato per il duecentocinquantesimo anniversario beethoveniano, che cadeva nel 2020, e abbiamo deciso di ripristinare.

Lo faremo con l’ascolto di una rarità. Ovvero con la versione per quintetto d’archi della Sonata a Kreutzer, la più lunga, ambiziosa e riuscita delle sue Sonate per pianoforte e violino. Di questo lavoro, qui affidato a due violini, viola e due violoncelli e pubblicato nel 1831, quattro anni dopo la morte di Beethoven, il trascrittore è anonimo e con sempre maggiore frequenza viene attribuito allo stesso Beethoven.

Sarà il Quartetto Zaïde, oggi una delle più acclamate formazioni a livello internazionale, che ne ha realizzato la prima incisione discografica, a presentarci quest’opera con l’aggiunta di Matteo Pigato al secondo violoncello.

In apertura di serata le quattro musiciste francesi ci faranno ascoltare il quinto dei sei Quartetti op. 18, vera spina dorsale della letteratura quartettistica.

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