La piazza e le vie di Orta San Giulio si sono animate
presto, in crescendo ora dopo ora. Bella la salita della Motta illuminata da
bancarelle e dal passaggio di curiosi e turisti. Bella la piazza con albero e
bancarelle e spazio spettacoli. Il Wine
Circus in piazza Ragazzoni si è riempito dalla tarda mattinata e così i
primi avventori hanno potuto assaggiare con calma, con dovizia di spiegazioni
da parte dei produttori dei sommelier Ais.
Anche gli incontri Master
Class a Palazzo Penotti Ubertini,
si sono via via animati nel corso della giornata. Il primo, appena dopo i
saluti del sindaco Giorgio Angeleri
e dell’assessore provinciale Ivan De
Grandis, ha visto Francesco Coppini,
della Coppini Arte Olearia di Parma, presentare la propria azienda di famiglia,
spiegare la filosofia aziendale ed infine insegnare ad assaggiare gli oli,
compresi quelli con i difetti dai nomi evocativi: morchia, rancido, riscaldo,
mosca… una degustazione molto partecipata, bambini compresi.
Pausa pranzo e poi si è ripreso con la dimostrazione della Berkel, azienda di fama quasi mondiale
(“Europa, Asia in primis”) e dalla lunga storia: 120 anni partendo da Rotterdam
per poi approdare in Italia, parte di un gruppo ampio che va dall’alimentare
alla coltelleria. Sempre macchine fatte una per una, personalizzabili, spesso
falsificate. I due brand ambassador, Alessandra
Sganzerla e Paolo Gaiani hanno anche affettato e fatto affettare dal
pubblico dell’ottimo prosciutto crudo; ben presentato grazie alla tradizionale
macchina a volano.
A seguire due interventi dedicati proprio al prosciutto: il
primo sul prosciutto Gran Dock,
unico produttore del Crudo di Cuneo,
una piccola e giovane dop, dal 2009, che vanta la filiera più corta del
segmento, essendo prodotta da un consorzio di allevatori cuneesi: 15 mila pezzi
l’anno, raro dunque, e almeno 24 mesi di stagionatura. Un delicatamente
saporito prosciutto frutto di microclima unico, sale non secco, artigianalità.
Presentazione di Domenico Cavallo;
poi è stata la volta del prosciutto
cotto d’alta gamma Branchi,
provincia di Parma, la cui presentazione degustazione ha scalzato molti luoghi
comuni sulla qualità, sulla produzione e sul colore… e sul prezzo: “Il prosciutto cotto –ha ricordato Franco Branchi- è come il panettone: non si capisce perché ma ci sono prosciutti da
9,90 al chilo a quelli a 29,90”. La differenza, e l’hanno spiegata, anche
qui sta nella qualità: per il prosciutto, delle carni, nella scelta di aromi
naturali, nella mancanza di enzimi e meno acqua e sale.
Infine, in orario, lo show cooking di Pasquale Laera, che non ha deluso il folto pubblico presente, fra
cui molti giovani, ragazze e ragazzi, affascinati da un mestiere in auge, quasi
da rockstar. Bel piatto, belle spiegazioni, buna empatia ed infine una
piacevole degustazione di una Lasagna
aperta langarola abbinata ai vini, altrettanto langaroli, di Marco Capra,
presentati dalla selezionatrice Simona Zanetta: in questo caso il loro Metodo
Classico. Ma altri vini aziendali erano disponibili all’assaggio nel Wine
Circus che ha fatto notte con i tanti appassionati.
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