giovedì, agosto 23, 2012

Un Paese a Sei Corde 2012 - Concerto a Baveno


Imperdibile appuntamento, Sabato 25 Agosto a Baveno nella Piazza della Chiesa. Il chitarrista americano Duck Baker, ospite della rassegna Un Paese a Sei Corde, rappresenta un punto di riferimento imprescindibile nel panorama musicale internazionale. Il suo modo di suonare la chitarra, la sua capacità di improvvisare ‘a solo’, entusiasma e coinvolge fin dal primo ascolto.
E’ uno dei più stimati chitarristi fingerstyle della sua generazione. Il suo repertorio spazia dalla musica tradizionale Irlandese al bluegrass, al blues, al gospel, ragtime e swing. Nonostante la sua reputazione di straordinario virtuoso, il successo delle sue performance dipende largamente dal suo approccio al pubblico: divertente, rilassato e istruttivo, sempre armonioso sia quando canta che quando si cimenta in brani tecnicamente arditi. I suoi arrangiamenti per chitarra hanno influenzato centinaia di musicisti e molti grandissimi della chitarra acustica hanno interpretato e registrato suoi brani e arrangiamenti: Stefan Grossman, John Renbourn, Pat Kirtley e Joe Miller. E’ apparso nei cartelloni dei più importanti festival di chitarra d’America e d’Europa ma la considerazione che il mondo della musica ha di Duck non è dovuta solo a ciò che egli ha fatto per la chitarra: il suo contributo è stato rilevante in molti campi. Diversamente da molti chitarristi che ‘prendono in prestito’ brani da diverse tradizioni musicali per comporre i propri concerti in solo, Duck ha maturato una specifica conoscenza in ciascun ambito suonando in situazioni di gruppo e successivamente ha basato i suoi arrangiamenti in solo su queste formative esperienze. La sua abilità nell’interpretare fedelmente differenti tradizioni musicali si riflette nella varietà di musicisti con cui ha collaborato: da musicisti della tradizione Irlandese e Scozzese come Pat Kilbride, Brian McNeill e Tony McManus, ad artisti old-timey e bluegrass come Art Rosenbaum, Jeff Davis, Dan Cray e Tim O’Brien fino a bluesman come Jerry Ricks, Charlie Musselwhite e Mike Cooper.
Come sempre si comincia alle 21, nella piazza sulla quale si affaccia la splendida Parrocchiale dedicata ai SS.Gervasio e Protasio. L’ingresso è gratuito.
Un Paese a Sei Corde si realizza con il sostegno della Compagnia di San Paolo, Fondazione Comunitaria del VCO, Fondazione Comunità del Novarese, Fondazione Banca Popolare di Novara, e di tutti i Comuni aderenti all’iniziativa, e con il patrocinio della Regione Piemonte.
Per informazioni telefonare 0322 96333 o 328 4732653 / 347 4683319 oppure scrivere a lafinestrasullago@libero.it 

Nato nel 1949 in Virgina (U.S.A.), Duck Baker ha trascorso la sua adolescenza suonando in band rock e blues, prima di interessarsi al fingerpicking che abbondava nelle coffeehouse locali. Il pianista ragtime Buck Evans ha esercitato sull’evoluzione musicale di Duck un’influenza fondamentale, stimolando il giovane chitarrista all’ascolto del ragtime e del jazz dei primordi in un momento storico in cui erano largamente trascurati. Trasferitosi a San Francisco all’inizio degli anni ’70, Duck si mostra attivo sia in una band bluegrass che nella fiorente scena swing e jazz, avendo così modo di confrontarsi con veterani della Bay Area quali il pianista Burt Bales e il clarinettista Bob Helms. Dalla fine dei ’70 Duck comincia ad esibirsi in solo, viaggiando per tutto il Nord America, l’Australia e l’Europa occidentale, nella quale finisce per stabilirsi per 9 anni prima di ritornare a San Francisco nel 1986. Figura divenuta familiare nelle session negli Irish pub di Londra, Duck fonda a metà degli anni ’80 un’associazione con il violinista di Galway (Irlanda) Kieran Fahy, attiva per più di 10 anni. Subito dopo il suo ritorno a Londra nel 2004, Duck e la flautista cantante Maggie Boyle fondano un trio (The Expatriate Game) con il violinista Ben Paley, per esplorare i legami tra musica irlandese e musica tradizionale Americana. Tantissime le pubblicazioni discografiche e i libri e DVD didattici al suo attivo. …Duck Baker è un vero genio della chitarra… (Stefan Grossman). …Penso che Duck abbia fissato uno standard al quale tutti noi possiamo aspirare… (Leo Kottke).

Nessun commento: