Il tema della sostenibilità declinato su tre punti: educazione nelle scuole; sostenibilità nelle imprese e la responsabilità aziendale; la cura dell’ambiente.
La direttrice del DISSTE, prof. Roberta Lombardi, non solo ha sottolineato la validità dell’agenda ONU 2030 ma ha confermato il percorso tracciato basandosi sui tre pilastri “Economia, transizione ecologica e sociale”, rimarcando la necessaria sinergia tra “società civile e accademia, per arrivare alla cultura dell’educazione alla sostenibilità”.
Carlo Bologna, giornalista, moderatore della tavola rotonda, ha sottolineato l’importanza e la responsabilità di “comunicare bene le eccellenze del territorio in tale materia” per “per attivare un circolo virtuoso nella società”. In merito alla cultura della sostenibilità Eliana Baici, direttore scientifico della borsa di ricerca UPO, ha ribadito che “è necessario diffondere informazione per diffondere buone pratiche”. Il problema del riciclo, della valutazione delle scelte razionali e scientificamente corrette, è stata la base della relazione di Riccardo Cavanna, titolare dell’omonima azienda di Prato Sesia, leader mondiale nel packaging “nel 2050 – ha puntualizzato – dovremo avere un modello sostenibile; ma sin d’ora dobbiamo tenere alta l’attenzione sull’economia circolare e sulla sostenibilità”. Cavanna ha parlato di riciclaggio della plastica, di leadership mondiale dell’Italia in tecnologie legate all’economia circolare: “bisogna usare cultura e scienza, valutare le nostre scelte attraverso la scienza”. Daniela Fantini, leader nei rubinetti, ha introdotto i temi ambientali e sociali “le aziende devono restituire alla società – ha dichiarato – impiegando personale del territorio e curandosi della vita delle comunità vicine e lontane”. Nel suo discorrere, ha illustrato i progetti per il lago d’Orta fatti e in itinere, compreso “l’asilo di cozze” sentinella del lago. Giovanni Campagnoli, presidente dell’Associazione Riusiamo l’Italia, ha esortato le imprese a “far sapere che sono luoghi di lavoro e di qualità arrivate a un buon livello”, in pratica l’industria 4.0 basata sull’eccellenza e l’innovazione. Gianni De Bernardi, presidente dell’Eco Museo del Cusio ha voluto auspicare la creazione delle cosiddette “Comunità energetiche”. Daniela Bertolotti, rappresentante del Plesso Scolastico Borgomanero-Gozzano ha illustrato le diverse tipologie di esperienze inerenti all’alternanza scuola-lavoro. Paola Turchelli, Presidente del Circolo dei Lettori di Novara, ha evidenziato l’importanza della divulgazione scientifica, soprattutto per la sostenibilità e i cambiamenti climatici. Di formazione permanente ha parlato Giuliano Ladolfi, Centro don Bernini e Unitre di Borgomanero. Nel chiudere la tavola rotonda, Stefano Ferrari ha chiesto a tutti i relatori “di lasciarsi coinvolgere in questo percorso fondato sulla formazione-informazione, sull’urgenza di comunicare l’importanza dell’economia circolare, sulla cura delle persone e del creato”.
Nelle foto i partecipanti alla serata e la consegna della Borsa di Studio alla Prof. Roberta Lombardi
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