venerdì, aprile 24, 2020
sabato, aprile 18, 2020
venerdì, aprile 10, 2020
Pensiero di Pasqua di Carlo Frattini
Mai come in queste settimane particolari, dove costretti ci troviamo nelle nostre case, il suono delle campane viene maggiormente percepito. In questi prossimi giorni ci ricorderanno alcuni momenti di questa Pasqua silenziosa, dei suoi riti e delle chiese vuote. Giovedì e Sabato Santo in concomitanza con le celebrazioni che si terranno nella basilica di San Giuliano suoneranno al canto del Gloria. Silenziose resteranno il Venerdì Santo. La domenica di Pasqua suoneranno alle ore 11.00, l'ora in cui dovrebbe essere celebrata la messa di Resurrezione nella nostra chiesa.
"Ecco l'acqua che sgorga dal tempio Santo di Dio Alleluia..." in questo anno in cui siamo privati della benedizione pasquale con l'acqua nuova, vorrei suggerirvi un'antica usanza campestre che era in uso nei nostri paesi e che i nostri anziani, che ora non ci sono più, ci raccontavano. Prima della riforma liturgica della Settimana Santa effettuata da papa Pio XII negli anni '50 del secolo scorso, al mattino del Sabato Santo si celebrava la liturgia di Resurrezione. La maggior parte delle persone era indaffarata nelle campagne e la funzione non era troppo partecipata, come del resto la chiesa era gremita in ogni messa il giorno seguente di Pasqua. Nelle campagne o nelle case i fedeli attendevano che le campane mute dal Giovedì Santo fossero "slegate" e riprendessero a suonare per annunciare la Resurrezione di Cristo, allora di corsa si correva ai ruscelli carichi di fresche acque primaverili e ci si bagnava gli occhi e si faceva il segno della croce. Anche noi quest'anno nella notte di Pasqua quando sentiamo il suono delle campane ripetiamo questo gesto con dell' acqua che abbiamo nelle nostre case. Un piccolo gesto campestre ricco di fede, nel ricordo del nostro battesimo liberati dal peccato per mezzo dell' acqua
Testo di Carlo Frattini di Bolzano Novarese
lunedì, aprile 06, 2020
Accadde nel Cusio - La chiesa parrocchiale di Orta, ex voto per la peste del 1485.
A seguito della grande peste del 1484/85, che aveva colpito Milano, la Lombardia occidentale, il Novarese e il Cusio, si erano moltiplicati in chiese grandi e piccole, gli affreschi dedicati come voto ai santi protettori dalle epidemie. Ovunque compaiono dipinti che rappresentano i santi Antonio abate, Fabiano, Sebastiano, Pantaleone, i medici Cosma e Damiano e san Rocco, il cui culto si diffonde alla fine del Trecento e finisce per superare quello di san Sebastiano, alla cui precedente immagine, in vari luoghi santi, viene affiancato. San Rocco, inoltre, era morto a Voghera e da qui il suo culto si era subito diffuso in area di influenza lombarda.
La Madonna era comunque una figura celeste a cui ci si
rivolgeva in modo privilegiato. E a lei, sotto il titolo di Maria della
Consolazione, la popolazione di Orta si era votata per essere liberata dal
terribile flagello. Come voto venne fatta costruire la chiesa, ora
parrocchiale, posta al culmine della salita della Motta, quasi a guardia del
borgo, il primo e unico edificio religioso ortese dedicato alla Maddonna.
Alcuni documenti attestano che nel 1485 il consiglio della comunità delegava
l’architetto Nicolao Monti alla costruzione dell’edificio. Per sostenere la
costruzione fu creata una fabbriceria. Nicolao Monti che i documenti sempre
definiscono architetto, apparteneva a una delle più illustri famiglie ortesi,
che annoverò pittori ed orafi. La data di cotruzione come ex voto di peste era
posta in una pietra incisa collocata presso l’ingesso, come ricorda nella sua
visita pastorale del 1604 il vescovo Bascapè. La chiesa ebbe nel prosegui vari
ampliamenti e modifiche, e della chiesa originaria si conserva solo il portale.
Il titolo da Madonna della Consolazione ad Assunta risale a metà del
Cinquecento.
Articolo della Dott.sa Fiorella Mattioli Carcano, storico e presidente dell'Associazione storica Cusius, in esclusiva per OrtaBlog.
Riferimenti bibliografici
Fiorella Mattiolo Carcano, La chiesa parrocchiale di Santa
Maria Assunta di Orta San Giulio, 2016
venerdì, aprile 03, 2020
Accadde nel Cusio - Nuova Rubrica su OrtaBlog
Nei prossimi giorni pubblicheremo su OrtaBlog dei brevi articoli scritti per l'occasione dalla Dottoressa Fiorella Mattioli Carcano, presidente dell'Associazione Storica Cusius e storico di chiara fama.
I testi avranno come filo conduttore la forza delle nostre genti nel fronteggiare le minacce che hanno colpito Orta ed il Cusio in passato. Il nostro vuole essere un piccolo segno di speranza per la difficile situazione attuale, uno sguardo fugace sul passato per comprendere meglio il presente.
Seguiteci sul blog e sulla pagina Facebook per l'appuntamento con Accadde nel Cusio.

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mercoledì, aprile 01, 2020
Nascerà Cusioland, un Nuovo Parco Tematico sul Lago d'Orta
Più o meno un anno fa tutta l'area dell'ex Bemberg di Gozzano venne assegnata tramite asta ad una società privata. I nuovi proprietari avevano rassicurato Sindaco e popolazione ma non avevano ancora mai svelato i loro progetti in merito alla destinazione dell'enorme proprietà. Sono ben 340.000 infatti i metri quadrati di terreno e l'area potrebbe veramente ospitare qualsiasi cosa.
E' di oggi però una notizia che, in un periodo veramente cupo, lascia ben sperare per il futuro, magari non immediato, del Lago d'Orta.
Si chiamerà probabilmente Cusioland e sarà un enorme parco di divertimenti tematico. Le strutture produttive dell'ex azienda tessile diventeranno attrazioni. Le vasche dove si tingevano i tessuti diventeranno piscine ad onde, i silos giostre panoramiche e l'edificio più grande ospiterà addirittura una pista da sci indoor, come a Dubai. Verrà ripristinato anche il vecchio trenino che serviva a trasportare le merci alla stazione di Gozzano.
Sembra essere troppo bello per essere vero ma pare che in 3 anni il sogno potrebbe diventare realtà.
Come direbbero a Gozzano: speruma!
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