“La Curva dei persici”, l’ultimo libro di Marco Travaglini, verrà presentato oggi pomeriggio, Venerdì 25 Marzo ore 17.30, presso la nuova sede della biblioteca civica di Baveno (piazza della Chiesa, 8).
I racconti del libro si sviluppano per trentuno capitoli, tanti quanti i giorni della maggior parte dei mesi, narrando le storie di un gruppo di amici e di un luogo molto speciale, sul lago d’Orta: la “Curva dei persici”, appunto. Un luogo del tutto immaginario, sospeso nel tempo, dove la vita scorre tra grandi e piccoli avvenimenti.
“Il titolo del libro mi è stato suggerito dal quadro che compare in copertina che, per l'appunto, s'intitola "La curva dei Persici" ed è stato dipinto da un medico omegnese che si diletta - con successo - con i pennelli: il dott. Mauro Rossi”, confida Travaglini.
Il lago di cui si racconta, quel Cusio che si distende da Gozzano a Omegna, battuto dal vento fresco delle Alpi, si offre come uno sfondo attivo, capace d’interagire con i personaggi, riflettendone gli stati d’animo. Questi amici e le loro avventure, frutto gli uni e le altre della fantasia di Travaglini, assistono al cambiamento di colore delle acque o al transito dei battelli, al nascere e al morire di una stagione, alle piogge invernali e al comparire della neve sui monti, alle giornate di vento che non mancano mai. Amano, soffrono, si sostengono gli uni con gli altri. Rivivono, nelle storie, le osterie fumose e le imprese dei pescatori di persici e di anguille, il set del film “La banca di Monate” che venne girato a Omegna, e dello sceneggiato “Il balordo”, l’immaginario di vecchie trasmissioni televisive in bianco e nero come il Musichiere e Lascia o raddoppia?.
I personaggi , oltre agli ingegnosi pescatori dotati di ombrelli “porta-anguille” e agli arcigni guardapesca, vedono susseguirsi gli operai in pensione delle storiche fabbriche omegnesi che dividono il loro amore oer il lago con vecchi professori che citano a memoria Gianni Rodari. Sono una piccola folla, i personaggi che vivono tra le pagine de La Curva dei persici: dal Conegrina al Faustino, dalla garbata signora Erminia a Quinto Paravia, “fans” sfegatato di Piero Chiara. Una folla discreta, che sa divertirsi e far festa senza per questo essere chiassosa.
“Marco Travaglini ci consegna una struggente storia di lago. Del suo lago, Orta o Cusio, e della sua gente. Una realtà romanzata che ci insegna ad amare questo mondo a cavallo fra il passato e il futuro”,scrive nella prefazione Mercedes Bresso, attualmente alla guida del Comitato delle Regioni europee.