E’ stata per lunghi anni, nella prima metà del secolo scorso, la regina dei motori, un’eccellenza tutta borgomanerese: si tratta della Moto Galloni, la rossa che divorava lo sterrato o l’asfalto, secondo lo scrittore Piero Chiara. Di Galloni si è parlato al meeting del Lions Club Borgomanero Host nella serata di giovedì 23 aprile. Ospiti Ornello Allegrini, Mauro Borzini e Fabio Valeggia. Sono questi personaggi che hanno ridato “nuova” vita al bolide borgomanerese vincitore nel 1926 del Campionato Italiano, alla cui guida si trovava Alfredo Panella famosissimo pilota dell’epoca. Sono loro che da Alberto Galloni in poi, il fondatore dell’azienda, hanno scoperto documenti, fotografie aneddoti che, lo scorso 12 ottobre al Foro Boario della città agognina, sono divenuti soggetti di una mostra e raduno per il centenario della motocicletta. La storia è quella di una eccellenza artigiana: un’idea che si concretizza e viene, ostinatamente portata avanti, sino ad assumere le forme di una industria con oltre 300 operai, nella zona oggi denominata via Gramsci. Da qui la storia, tra alti e bassi, di un sogno, di un continuo rapportarsi con la realtà e le esigenze di un mercato. Un sogno che si infrange attorno al 1950, quando tempi e mentalità erano cambiati. Ma le ombre diafane della rossa Galloni rimangono nello spirito di chi ama motori e leggenda, per concretizzarsi in un libro, scritto a quattro mani da Borzini e Valeggia “Galloni 1914-2014 le leggendarie motociclette di Borgomanero”, o nella collezione di moto di Allegrini. Come diceva il compianto pilota Simoncelli “Primo o Ultimo non conta.. L'importante è aver dato il meglio di sè in ogni singolo giro”.
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