Orta San Giulio - Chiesa
di S. Maria Assunta
venerdì 14 luglio - ore 21.00
Piano Quintet
Théo
Fouchenneret - pianoforte
Hans
Liviabella - violino
Ekaterina
Valiulina - violino
Francesco
Fiore - viola
Matteo Pigato - violoncello
Programma
Gabriel Fauré (1845-1924)
Quintetto in re minore op. 89
per due violini,
viola, violoncello e pianoforte
Johannes Brahms (1833-1897)
Quintetto in fa minore op. 34
per due violini, viola, violoncello e pianoforte
Il giovane
pianista francese Théo Fouchenneret ha vinto il primo premio al Concorso
Internazionale di Ginevra nel 2018. La sensibilità e la poesia del suo tocco,
ma anche la maturità delle sue interpretazioni, lo hanno fatto notare
unanimemente fra i pianisti della sua generazione.
Applaudito
in patria e all’estero (Salle Cortot, Salle Gaveau a Parigi, Gewandhaus di
Lipsia, Gasteig di Monaco, Sala Verdi a Milano), ci offre un concerto che mette
a confronto due mondi espressivi completamente differenti.
Con la
complicità di un quartetto d’archi di artisti beniamini del nostro Festival
ascolteremo il
raro Quintetto op. 89 (1903-1906) di Gabriel Fauré,
costato un intenso periodo di lavoro, circa 3 anni, il cui risultato finale è
assai curioso: tre movimenti invece dei consueti quattro, ma soprattutto un
clima sonoro e agogico che avvolge l’opera in una sorta di rêverie
interiorizzata e dunque all’apparenza priva di contrasti, la cui aura sonora si
connota per trasparenza e spiritualità.
Sarà poi la volta del Quintetto op. 34 di Brahms, una delle sue opere più celebri, nella quale il getto d’ispirazione è torrenziale, in cui idee musicali, intrecci contrappuntistici di un’intensità crescente, pongono il marchio della genialità su una delle pagine più affascinanti di tutto l’Ottocento musicale.
Orta San Giulio - Chiesa
di S. Maria Assunta
sabato 15 luglio - ore 21.00
American Standards for Piano
Rossano
Sportiello - pianoforte
Programma
Da George Gershwin a Duke Ellington
È il caso
di dire che è stata per Woody Allen al clarinetto una grande fortuna aver avuto
la possibilità di suonare con
nei suoi incontri jazz al Café
Carlyle di New York, dove il grande cineasta si esibisce per divertimento quasi
tutti i lunedì dell’anno.
Rossano
Sportiello (che risiede a New York da 13 anni) si è formato in Italia ed è
considerato dalla critica internazionale uno dei Top Stride Piano Player
contemporanei a livello mondiale. Il leggendario pianista Barry Harris, mentore
e amico di Rossano, infatti lo definisce «il miglior pianista Stride mai
sentito».
Un concerto
di Sportiello è «un’esperienza unica, un salto nel tempo della storia del jazz,
un viaggio sonoro da ascoltare in silenzio quasi religioso e con il sorriso,
poiché la sua musica è eleganza, fluidità, nitidezza, swing: una sorta di Fats
Waller del XXI secolo».
Il suo
stile pianistico è l’eredità vivente di un felice caleidoscopio di trent’anni
di storia del jazz, dagli anni ’30 ai primi anni ’60, passando attraverso Teddy
Wilson, Art Tatum, Hank Jones, Tommy Flanagan, Count Basie.
A New York si esibisce regolarmente al Lincoln Center, Blue Note, Birdland, Carnegie Hall e suona come guest per numerosi festival jazz (da San Diego a Rochester) al fianco di musicisti quali Dan Barrett, Barry Harris, Scott Hamilton. Nel 2005 ha ricevuto il prestigioso «Prix du Jazz Classique de l’Académie du Jazz de France» e nel 2009 al Festival Jazz di Ascona (Svizzera) ha ricevuto l’Ascona Jazz Award.