Quarto Concerto
Orta San Giulio - Chiesa
di S. Maria Assunta
venerdì
15 luglio - ore 21.00
Cello Recital
Marie Ythier
- violoncello
Raffaella Damaschi
- pianoforte
Programma
Robert Schumann (1810-1856)
5 Pezzi in stile popolare op. 102
per pianoforte e violoncello
Anton Webern (1883-1945)
3 Pezzi op. 11
per violoncello e pianoforte
Robert Schumann (1810-1856)
Fantasiestücke op. 73
per pianoforte e violoncello
Tristan Murail (1947)
C’est un jardin
secret, ma sœur, ma fiancée, une fontaine close, une source scellée...
per violoncello solo
Felix Mendelssohn (1809-1847)
Sonata in re maggiore op. 58
per violoncello e pianoforte
Musicista «classica», ma allo stesso tempo fortemente inserita
nella creazione musicale del suo tempo, Marie Ythier è una delle violoncelliste
più interessanti del panorama musicale francese. Allieva di Anne Gastinel,
Miklos Perenyi, Philippe Muller e Heinrich Schiff, è risultata vincitrice di
numerosi premi internazionali ed è regolarmente invitata nelle più prestigiose
sale d’Europa e America (KKL Lucerne, Philharmonie de Paris). Ha collaborato
con compositori quali Gilbert Amy, Tristan Murail e Pierre Boulez. In duo con
la pianista Raffaella Damaschi, già collaboratrice di artisti come Alessandro
Carbonare, Lorenza Borrani, Dimitri Ashkenazy, ci presenta un bellissimo
excursus nel repertorio per violoncello e pianoforte. Ascolteremo i Fünf
Stücke im Volkston di Robert Schumann, ciclo che incanta per freschezza e
originalità, per passare alla breve densità dell’op. 11 di Anton Webern.
C’est un jardin secret, ma sœur, ma fiancée, une fontaine close, une source
scellé... per violoncello solo è un breve lavoro di Tristan Murail del 1976
in cui la forma nasce attraverso un gioco di trasformazione di diversi tipi di
suono. La celebre Sonata op. 58 di Felix Mendelssohn, piena di gioia
esuberante, chiuderà il concerto.
Quinto
Concerto
Orta San Giulio - Chiesa
di S. Maria Assunta
sabato 16
luglio - ore 21.00
Piano Recital
Giuseppe Andaloro
- pianoforte
Programma
Johann Sebastian Bach
(1685-1750) - Ferruccio Busoni
(1866-1924)
Ciaccona
dalla II Partita in re minore BWV 1004
Alexander Scriabin (1872-1915)
Deux Poèmes op. 32
Sergej Rachmaninov (1873-1943)
Sonata
n. 1 in re minore op. 28
I trionfi a soli 23 anni
al prestigioso Concorso Ferruccio Busoni di Bolzano e in seguito all’Hong Kong
International Piano Competition (Vladimir Ashkenazy presidente della giuria)
hanno aperto al pianista siciliano Giuseppe Andaloro le porte delle maggiori
sale da concerto del mondo.
È un onore per Orta
Festival poter ospitare una seconda volta questo straordinario artista, che
possiede tecnica, stile e personalità tali da renderlo interprete ideale
dell’intero repertorio pianistico, permettendogli di spaziare da Bach fino a Messiaen,
Ligeti, Kapustin e alla musica dell’amico Giovanni Sollima.
La serata si apre con il
capolavoro pianistico che è giusto chiamare la Ciaccona di Bach-Busoni,
opera fedelissima a Bach nella sua infedeltà all’originale violinistico, e
prosegue con l’omaggio a Scriabin a 150 anni dalla nascita con i modernissimi Deux
Poèmes op. 32, in cui è già evidente il germe della dissoluzione del
linguaggio tonale.
Il concerto terminerà con
la monumentale Sonata n. 1 in re minore di Rachmaninov, che rivaleggia
con la Sonata in si minore di Liszt per le grandi difficoltà tecniche.
Sesto
Concerto
Isola di San Giulio -
Basilica
domenica
17 luglio - ore 20.30
Beethoven Abend
Quartetto Zaïde
Charlotte Maclet - violino
Leslie Boulin Raulet - violino
Sarah Chenaf - viola
Juliette
Salmona - violoncello
Matteo Pigato - violoncello
Programma
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Quartetto in la maggiore op. 18 n. 5
per due violini, viola e violoncello
Quintetto in la maggiore op. 47 «Kreutzer»
per due violini, viola e due violoncelli
Orta Festival affida alla
musica di Ludwig van Beethoven la chiusura della sua XXII edizione. Un doveroso
omaggio che avevamo pensato per il duecentocinquantesimo anniversario
beethoveniano, che cadeva nel 2020, e abbiamo deciso di ripristinare.
Lo faremo con l’ascolto
di una rarità. Ovvero con la versione per quintetto d’archi della Sonata a
Kreutzer, la più lunga, ambiziosa e riuscita delle sue Sonate per pianoforte
e violino. Di questo lavoro, qui affidato a due violini, viola e due violoncelli
e pubblicato nel 1831, quattro anni dopo la morte di Beethoven, il trascrittore
è anonimo e con sempre maggiore frequenza viene attribuito allo stesso
Beethoven.
Sarà il Quartetto Zaïde,
oggi una delle più acclamate formazioni a livello internazionale, che ne ha
realizzato la prima incisione discografica, a presentarci quest’opera con
l’aggiunta di Matteo Pigato al secondo violoncello.
In apertura di serata le quattro musiciste francesi ci faranno ascoltare il quinto dei sei Quartetti op. 18, vera spina dorsale della letteratura quartettistica.