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mercoledì, luglio 17, 2024

Il Ricordo di Don Giacomo Bagnati Scritto dalle Monache dell’Isola


Abbiamo pensato di condividere questo commosso ricordo di Don Giacomo Bagnati, scomparso pochi giorni fa, scritto dalle monache dell’Isola, con le quali ha condiviso un lungo tratto di strada.

Quando l’11 ottobre 1973 Madre Anna Maria Cànopi con le sorelle che l’accompagnavano arrivò ad Orta per imbarcarsi verso l’Isola di S. Giulio, ad attendere la piccola comitiva, con il vescovo ausiliare Mons. Francesco Franzi e altri sacerdoti, vi era anche Don Giacomo Bagnati, designato dal vescovo di Novara Mons. Del Monte come prevosto della Basilica e cappellano del nascente monastero «Mater Ecclesiae». Iniziò quel giorno, a dispetto della evidente precarietà di quei modesti inizi, una grande avventura spirituale che ancora – per grazia di Dio – continua fiorire.

La vicenda umana e religiosa di Don Giacomo è tutta segnata proprio dalla piccolezza che diviene spazio perché si manifesti l’onnipotenza dell’opera divina.

Terzo di sei fratelli di una modesta famiglia contadina di Bellinzago Novarese, si presentò alla luce così gracile che gli venne conferito al più presto il Santo Battesimo, tanto sembrava pronto ad andare in Cielo. Così cominciò la sua storia che lo vide raggiungere – pur nella precarietà del suo fragile fisico – il maestoso traguardo di 91 anni.

Il Signore lo chiamò prestissimo alla vita sacerdotale, già abbracciata dal fratello maggiore Felice. I genitori, con grandissimi sacrifici, da bravi cristiani, non si opposero alla chiamata e lasciarono che entrasse in seminario. Non solo. Fu proprio papà Mario che, caricato sulla canna Giacomino col suo povero bagaglio, lo portò pedalando da Bellinzago fino a Miasino. Il seminario si trasferì poi sull’Isola, proprio nell’edificio ora da noi occupato. Il Padre, infatti, ricordava ancora con lucidità il suo posto nella Cappella del seminario, la colonna del chiostro attorno a cui correvano e, soprattutto, il freddo terribile del dormitorio. I seminaristi, infatti, durante la passeggiata raccoglievano sassi che avrebbero poi fatto scaldare nella stufa, operazione proibita che rischiava una severa punizione… Il Signore, insomma, lo aveva legato fin da allora a questa Isola.

Con commozione molti anni dopo Don Giacomo ricordava che il giorno della sua ordinazione presbiterale, per gratitudine, riservò il primo bacio alle sue mani appena consacrate proprio a papà Mario come gesto di riconoscenza per quanto si era sacrificato per permettergli di raggiungere quel traguardo. Era il 29 giugno 1957, consacrante Mons. Gilla Vincenzo Gremigni.

Nel seminario minore ricopriva già il ruolo di vice rettore e insegnante di lettere, e nell’anno successivo venne nominato docente di liturgia dell’allora ex seminario San Gaudenzio di Novara. Sono gli anni non facili della contestazione, ma anche un periodo in cui si intrecciano per Don Giacomo importanti amicizie sacerdotali che dureranno una vita. Fra queste impossibile non citare quella con Don Artibano Di Coscio e, soprattutto, quella con Don Mario Airoldi che gli fu oltremodo carissimo.

A dire il vero la sua umiltà gli rendeva facile intrecciare rapporti cordiali con quanti incontrava. Aveva per tutti un saluto affabile che strappava la benevolenza anche a quanti – maldestro com’era con auto e barche – finiva a volte col danneggiare.

In comunità sono noti aneddoti comici, come quando riuscì a far affondare la barca di Don Angelo Villa in seguito a uno scontro fra natanti: le uniche imbarcazioni in acqua su tutto il lago.

Dal 1969 è nominato parroco di Carcegna e direttore della casa per sacerdoti anziani e malati di Miasino, incarico, quest’ultimo, che manterrà fino al 1980 e che comportò per lui la fatica di raggiungere l’Isola in barca per celebrare la Santa Messa per la comunità monastica alle 7,30.

I primi mesi con Madre Anna Maria furono sostenuti dalla grazia di una profonda intesa e del reciproco sostegno che aiutarono a superare le non poche difficoltà. Don Giacomo infatti teneva particolarmente al suo impegno pastorale, specialmente quello verso Alpiolo, legato alla Basilica dell’Isola, e agli incontri con il clero diocesano. Per molti anni fu il francescano Padre Celestino Urbani a venire dal Monte Mesma per le confessioni, ma poi fu lo stesso Don Giacomo ad assolvere questo delicato compito.

Fu sempre discretissimo e rispettoso del cammino della Comunità che servì generosamente con il suo ministero sacerdotale, celebrando quotidianamente la Santa Messa secondo il calendario monastico e facendoci amare anche le figure più caratteristiche della santità locale, da San Giulio a San Giuliano, fino… a Don Giuseppe Rossi da poco beatificato. Un posto speciale ebbe sempre San Clemente, patrono di Bellinzago, alla cui festa, finché gli fu possibile, non volle mai mancare per ritrovarsi con i suoi confratelli sacerdoti.

Ed è proprio nella Solennità di San Giulio che Don Giacomo, pur poco incline ad apparire in momenti così affollati, non rinunciava mai a intervenire prima dell’inizio della Santa Messa per salutare e ringraziare tutte le autorità e i gruppi presenti alla celebrazione. Per quanto lungo ed esauriente potesse apparire il suo elenco, non mancava mai di scusarsi nei confronti di tutti coloro, che, pur involontariamente, potesse avere omesso.

La sua principale caratteristica sacerdotale è stata certamente la preghiera. Oltre la celebrazione curata dell’Eucaristia amava trascorrere lunghe ore in cappella, davanti al Santissimo. Se gli si chiedevano preghiere, si poteva star certi che per lui era veramente un impegno da svolgere con cuore sacerdotale. Emerge dai ricordi più lontani una sera in cui per l’ora di cena non lo si era visto.

La portinaia, mandata a cercarlo, lo trovò in ginocchio sul pavimento della cappella davanti al Bambino Gesù di gesso. Era il periodo natalizio. La sua giustificazione per il ritardo fu: come potevo lasciarlo lì da solo?!

Non mancarono anche vicende dolorose nella sua vita sacerdotale, legate proprio a persone che aveva a lungo beneficato, ma non conservò mai in cuore amarezza o risentimento.

A poco a poco, col tempo, dovette lasciare Alpiolo e continuò il suo ministero fra noi diventando un saldo punto di riferimento anche per i nostri ospiti che volentieri si confessavano da lui. Venne poi anche il tempo in cui durante la Santa Messa quotidiana si limitò a concelebrare accogliendo sempre con tanta gioia ed entusiasmo i sacerdoti ospiti o di passaggio presenti. E quando anche scendere la domenica in Basilica divenne per lui troppo gravoso, accettò volentieri di celebrare la Messa in cappella per le sorelle che in modo costante o anche solo per motivi di salute occasionali vi prendevano parte non potendo unirsi al resto della Comunità in Basilica alle ore 11. In tale occasione era sempre molto grato a coloro che erano presenti e accoglieva con tanta riconoscenza la presenza delle sorelle che gli porgevano qualche aiuto durante la celebrazione. Con affetto ricordava e salutava sempre le malate; le sue parole durante l’omelia, anche se talora ormai brevi, erano sempre perfettamente intonate con la liturgia del giorno e lasciavano trasparire tanto fervore e desiderio di poter donare tutto ciò che aveva in cuore da lasciare sempre edificati gli uditori.

Particolarmente commovente fu la sua presenza in Basilica in occasione della Santa Messa nel giorno del cinquantesimo di fondazione, l’11 ottobre 2023. Non solo volle giungervi, pur con tanta fatica, ma non rinunciò a salire i gradini dell’altare per ricevere con gli altri sacerdoti – al momento della Comunione – il Corpo e il Sangue di Cristo, quasi per suggellare con quel gesto tutti quegli anni in cui a partire dal primo giorno aveva servito con fedeltà e generosità la Comunità. Don Giacomo era fiero della sua identità di sacerdote diocesano e per questo non ha mai voluto divenire oblato benedettino, ma…il Signore l’ha chiamato a sé proprio nel giorno del patrono degli oblati, Sant’Enrico!

Nell’ultimo periodo, quello dell’infermità, tutte noi costatammo in lui il crescere di una serenità che lo rendeva amabile e grato per ogni gesto di delicatezza. Diveniva giorno dopo giorno preghiera lui stesso. Come non commuoversi quando la Madre, portandogli l’Eucaristia, lo vedeva prostrarsi in ginocchio, pieno di riverenza e gratitudine? Tutto il passato, con le inevitabili fatiche, si è placato nella dolce serenità di chi attende solo il compimento della sua missione terrena fra le braccia del suo Signore e Dio.

In questi ultimi giorni per lui più faticosi ci è stato riferito che non solo la parrocchia di Alpiolo, ma anche le parrocchie e le comunità più vicine all’Isola, venute a conoscenza delle condizioni ancor più precarie del nostro cappellano, non hanno mancato di ricordarlo e di pregare più volte per lui con tanto affetto e commozione, rivelando così ancora una volta la riconoscenza di tante persone per i numerosi gesti di bontà, comprensione, sostegno e vicinanza manifestati da Don Giacomo nel corso del suo lungo e fecondo ministero.

Inoltre moltissimi sono stati i sacerdoti che l’hanno visitato e hanno pregato con lui: una vera, santa processione che l’ha sostenuto proprio nell’suo ultimo tratto di strada verso la Gerusalemme celeste.

La Madre Abbadessa e la Comunità dell’Abbazia «Mater Ecclesiæ» – Isola San Giulio (NO)

Madre Cànopi, don Bagnati e il vescovo Del Monte negli anni ’70 (Foto www.benedettineisolasangiulio.org)


lunedì, luglio 15, 2024

Scomparso a Orta Don Giacomo Bagnati


Sabato 13 luglio 2024 è venuto a mancare a 91 anni l'amatissimo Don Giacomo Bagnati, storico cappellano dell’abbazia Mater Ecclesiae di Orta San Giulio. Il funerale si terrà oggi, lunedì 15 luglio alle ore 15.

Don Giacomo nacque il 14 maggio 1933 a Bellinzago Novarese. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1957 a Novara da mons. Gilla Vincenzo Gremigni, iniziò la sua attività come vice rettore nel Seminario di Miasino, dove insegnava Lettere. Nel 1958, fu trasferito come vice rettore al Seminario maggiore di Novara, dove collaborò fino al 1969 con mons. G. De Lorenzi. Dal 1972 al 1980, fu parroco di Carcegna e direttore della Casa del Clero di Miasino.

Nel 1973, don Giacomo assunse il ruolo di cappellano del Monastero Mater Ecclesiae all’Isola di San Giulio di Orta, diventandone anche parroco. Affiancò Madre Anna Maria Canopi e le prime consorelle, che nel 1973 fondarono la nuova comunità monastica. Don Giacomo ha mantenuto questo ruolo fino alla sua morte, nonostante la salute precaria.

La Liturgia funebre sarà presieduta dal Vescovo Franco Giulio e si terrà presso la Basilica dell’Isola di San Giulio. La salma sarà tumulata nel cimitero di San Filiberto di Pella. Le Monache dell’Abbazia e tutta la comunità elevano le loro preghiere affinché il Signore accolga l’anima di don Giacomo e lo ricompensi per il suo fedele servizio alla Chiesa diocesana.
OrtaBlog si unisce ai tanti fedeli che hanno conosciuto Don Giacomo porgendo le sue condoglianze ai famigliari.

Foto www.benedettineisolasangiulio.org

martedì, ottobre 04, 2022

Patronale Vergano di Borgomanero


E’ stata l’Assessore ai Lavori Pubblici Elisa Zanetta ad accendere, come vuole la tradizione, la fiaccola ai piedi della statua di San Francesco d’Assisi prima della Messa della festa patronale a Vergano, domenica 2 ottobre. La funzione religiosa era presieduta da don Ezio Caretti e concelebrata da don Eugenio Grazioli. Durante la Messa sono stati ricordati i novantenni della frazione. Era presente anche il consigliere comunale Massimo Zanetta.

giovedì, dicembre 30, 2021

Tradizione Borgomanerese di Natale


La tradizione è stata rispettata anche in questo Natale 2021, ancora contraddistinto dai decreti di contrasto alla pandemia. Il Sindaco di Borgomanero, Sergio Bossi ha deposto nella mangiatoia del presepe, allestito in piazza Martiri dal locale Gruppo Alpini, la statua del Bambin Gesù dopo la Messa di Natale in Collegiata celebrata dal Prevosto don Piero Cerutti.
La funzione è stata anticipata, anche quest’anno come nel 2020,  alle 21.30 a causa delle regole imposte dal contrasto alla pandemia.

martedì, novembre 09, 2021

Presentazione Libro a Bolzano Novarese


Si terrà giovedì 11 novembre 2021 alle ore 20.45 presso la Chiesa di San Martino a Bolzano Novarese la presentazione del volume "I canonici di San Giuliano a Gozzano: undici secoli di storia attraverso il loro archivio" scritto da Don Stefano Roberto Capittini. La serata sarà anche occasione di approfondimenti sulla storia di Bolzano e Ingravo.
Interverrà il presidente dell'Associazione Storica Cusius Fiorella Mattioli Carcano.
Ingresso libero con certificazione verde richiesta.

lunedì, settembre 27, 2021

Presentazione Libro a Gozzano



Avrà luogo domenica 3 ottobre 2021 alle ore 21 presso la Basilica di San Giuliano a Gozzano la presentazione del volume "I canonici di San Giuliano a Gozzano: undici secoli di storia attraverso il loro archivio" scritto da Don Stefano Roberto Capittini.
Interverranno il prevosto Don Enzo Sala ed il presidente dell'Associazione Storica Cusius Fiorella Mattioli Carcano.
Ingresso libero, al termine piccolo rinfresco nel rispetto delle norme COVID.

mercoledì, aprile 14, 2021

Cordoglio a Borgomanero per la Scomparsa di Don Giovanni Galli


Si è spento
, all’età di 91 anni,  nel primo pomeriggio di mercoledì 14 aprile alla Casa di Riposo Opera Pia Curti, don Giovanni Galli prevosto Emerito della Collegiata di Borgomanero
Don Galli era nato a Senegrò in provincia di Como, il 18 maggio 1929. Era stato dal 1958 al 1982 Coadiutore della Collegiata di Borgomanero. Dal 1982 al 20 giugno 1988 aveva retto la Parrocchia di Varallo Pombia. Dal 1988 sino al 9 ottobre del 2011 (giorno del suo saluto ufficiale ai borgomaneresi) aveva retto la Collegiata di San Bartolomeo.
Nel 2007 era stato nominato “Borgomanese dell’anno”.
E’ una notizia che mi lascia una profonda tristezza in fondo al cuore – ha detto il Sindaco di Borgomanero Sergio Bossi un dolore che  accomuna tutta la Città  per la perdita di colui che è stato la guida  religiosa della nostra Comunità per ben 24 anni; abbiamo potuto apprezzare le sue doti umane e spirituali con una grande capacità di dialogo e comprensione”. Conclude Bossi “E’ stato un punto di riferimento per tante persone; il ricordo del suo operato saprà trovare memoria in tutti coloro che hanno ricevuto il bene”.

martedì, febbraio 11, 2020

Lutto a Borgomanero, Scomparso Don Carlo Crevacore


La scomparsa di don Carlo  ci lascia profondamente  addolorati, che ci priva   di un sacerdote che tanto ha dato alla Comunità di San Marco”. Sono parole  di Sergio Bossi, Sindaco di Borgomanero, alla notizia della morte di don Carlo Crevacore, 90 anni,  per quasi mezzo secolo parroco di San Marco.
Don Carlo  era un prete generoso, che si impegnava per la Chiesa e per la Comunità,  ed era molto amato dai suoi parrocchiani”. “ Con lui – prosegue il Sindaco  – ho intrapreso un percorso importante per buona parte della vita;  le nostre chiacchierate erano  uno scambio fraterno, insieme condividevamo gioie e preoccupazioni dei nostri impegni per la Comunità: era una persona affidabile sulla quale potevo sempre contare”.
Ai famigliari e alla Comunità di San Marco  il Sindaco parla di  “vicinanza  e condivisione di  questo momento di dolore e costernazione”.
I funerali saranno celebrati mercoledì 12 febbraio nel pomeriggio in Collegiata. Don Carlo sarà tumulato a Veruno.

mercoledì, ottobre 02, 2019

Borgomanero Piange la Scomparsa di Mons. Enrico Masseroni


Borgomanero  piange la scomparsa di Mons. Enrico Masseroni, Vescovo emerito di Vercelli e nativo di San Marco di Borgomanero. E’ stato un punto di riferimento importante sia per i credenti e per quanti sono quotidianamente impegnati a favore della pace e nel servizio ai più deboli. La sua figura ha saputo e continuerà ad ispirare molti”.
Con queste parole Sergio Bossi, Sindaco di Borgomanero, ha voluto esprimere il cordoglio della  Giunta, dell’Amministrazione Comunale e della Città alla famiglia,  alla notizia della morte di Mons. Enrico Masseroni avvenuta questa notte nella casa di cura Mons. Luigi Novarese a Moncrivello.
Monsignor Masseroni – ha ricordato il primo cittadino – ha amato particolarmente Borgomanero, non solo perché apparteneva a una famiglia storica,  ma soprattutto  perché  la considerava un luogo in cui ritrovare gli affetti di sempre”.
Monsignor Masseroni era nato a Borgomanero il 20 febbraio 1939 e nel 1963 fu ordinato sacerdote. Nel 1987  Giovanni Paolo II lo nominò Vescovo e nel 1996 assunse l’incarico di arcivescovo di Vercelli.
I funerali saranno celebrati giovedì 3 ottobre alle 10 in cattedrale a Vercelli.

sabato, ottobre 20, 2018

Festa di Santa Concordia a Orta San Giulio



Domani, Domenica 21 ottobre 2018 alle ore 18 ci sarà in parrocchia una messa solenne cui seguirà la processione per le vie del paese con l'urna di santa Concordia, martire, conservata attualmente nella cappella laterale della chiesa parrocchiale. È un evento particolare, perché quest'anno ricorre il secondo centenario dai primi festeggiamenti (1818-2018) e il cinquantesimo dall'ultima processione con l'urna.



venerdì, febbraio 05, 2016

Restauro delle Tele di Santa Caterina a Borgomanero


Le tele della chiesetta di Santa Caterina on line... per essere restaurate. Da oggi il sito artbonus.gon.it del Ministero dei Beni Culturali, che si occupa di interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, riporta una foto inerente l’interno dell’edificio sacro di viale Zoppis, unitamente alla storia dell’edificio stesso. Con questa pubblicazione Borgomanero lancia  un messaggio per la salvaguardia delle opere pittoriche conservate all'interno della chiesa di Santa Caterina. Si tratta di dodici tele raffiguranti la storia della Santa di Alessandria. Purtroppo queste opere non sono in perfette condizioni e presentano uno stato avanzato di degrado, sia per le lacune della pellicola pittorica, sia per i telai cedevoli e non bene assemblati. La chiesetta, risalente alla metà del XVI secolo, è inserita nell’area “ex Tarditi” in via di sistemazione per volontà dell’Amministrazione Comunale. Negli anni è stata ed è oggetto di attenzione da parte di molte realtà ed Enti cittadini. Aperta ogni sabato grazie all’opera dei volontari è argomento di visite guidate settimanali promosse dalla Fondazione Marazza.
L’Amministrazione Comunale ha da tempo lanciato una campagna per il restauro di queste opere d’arte. Il primo Ente ad aderire all’appello è stata la Fondazione Cariplo che, su di un intervento complessivo di 53 mila euro, ha stanziato la somma di 20 mila euro. Il resto dovrà arrivare da privati, Enti o Associazioni.


Si potrà effettuare la donazione a: “Comune di Borgomanero – Divisione Tecnica – Servizio Edilizia Pubblica e strade: conto corrente bancario n: 089020 del Banco Popolare – Agenzia di Borgomanero con il seguente Iban: IT46D0503445220000000089020.

lunedì, gennaio 30, 2012

Festa Patronale di San Giulio a Orta


Orta San Giulio, insolitamente imbiancata dalla neve, attende di festeggiare domani, 31 Gennaio, il suo patrono. Se le condizioni meteo lo permetteranno saranno molti i fedeli che, da tutto il novarese, si recheranno in pellegrinaggio all'Isola di San Giulio per partecipare alle celebrazioni liturgiche in onore del Santo.
Il dovere di cronaca non ci impedisce di associarci alle tante voci contrarie all'anacronistica e poco rispettosa tradizione dell'incanto dell'agnello.
Ecco il programma della Festa Patronale:

Lunedì 30 Gennaio

Ore 16,30 Primi Vespri della solennità
segue: Apertura della cripta e omaggio al Santo

Martedì 31 Gennaio

Ore 10,30 Solenne Concelebrazione Eucaristica
presieduta da Don Mario Perotti
Prefetto del Capitolo dei Canonici della Cattedrale
All’offertorio presentazione dell’agnello
e delle altre offerte.
Al termine della Santa Messa:
Bacio delle sacre reliquie di San Giulio.

Ore 14,45 Secondi Vespri
PROCESSIONE con le reliquie del Santo lungo la stradina dell’Isola
Segue: Incanto dell'agnello e di altre offerte