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mercoledì, luglio 17, 2024

Il Ricordo di Don Giacomo Bagnati Scritto dalle Monache dell’Isola


Abbiamo pensato di condividere questo commosso ricordo di Don Giacomo Bagnati, scomparso pochi giorni fa, scritto dalle monache dell’Isola, con le quali ha condiviso un lungo tratto di strada.

Quando l’11 ottobre 1973 Madre Anna Maria Cànopi con le sorelle che l’accompagnavano arrivò ad Orta per imbarcarsi verso l’Isola di S. Giulio, ad attendere la piccola comitiva, con il vescovo ausiliare Mons. Francesco Franzi e altri sacerdoti, vi era anche Don Giacomo Bagnati, designato dal vescovo di Novara Mons. Del Monte come prevosto della Basilica e cappellano del nascente monastero «Mater Ecclesiae». Iniziò quel giorno, a dispetto della evidente precarietà di quei modesti inizi, una grande avventura spirituale che ancora – per grazia di Dio – continua fiorire.

La vicenda umana e religiosa di Don Giacomo è tutta segnata proprio dalla piccolezza che diviene spazio perché si manifesti l’onnipotenza dell’opera divina.

Terzo di sei fratelli di una modesta famiglia contadina di Bellinzago Novarese, si presentò alla luce così gracile che gli venne conferito al più presto il Santo Battesimo, tanto sembrava pronto ad andare in Cielo. Così cominciò la sua storia che lo vide raggiungere – pur nella precarietà del suo fragile fisico – il maestoso traguardo di 91 anni.

Il Signore lo chiamò prestissimo alla vita sacerdotale, già abbracciata dal fratello maggiore Felice. I genitori, con grandissimi sacrifici, da bravi cristiani, non si opposero alla chiamata e lasciarono che entrasse in seminario. Non solo. Fu proprio papà Mario che, caricato sulla canna Giacomino col suo povero bagaglio, lo portò pedalando da Bellinzago fino a Miasino. Il seminario si trasferì poi sull’Isola, proprio nell’edificio ora da noi occupato. Il Padre, infatti, ricordava ancora con lucidità il suo posto nella Cappella del seminario, la colonna del chiostro attorno a cui correvano e, soprattutto, il freddo terribile del dormitorio. I seminaristi, infatti, durante la passeggiata raccoglievano sassi che avrebbero poi fatto scaldare nella stufa, operazione proibita che rischiava una severa punizione… Il Signore, insomma, lo aveva legato fin da allora a questa Isola.

Con commozione molti anni dopo Don Giacomo ricordava che il giorno della sua ordinazione presbiterale, per gratitudine, riservò il primo bacio alle sue mani appena consacrate proprio a papà Mario come gesto di riconoscenza per quanto si era sacrificato per permettergli di raggiungere quel traguardo. Era il 29 giugno 1957, consacrante Mons. Gilla Vincenzo Gremigni.

Nel seminario minore ricopriva già il ruolo di vice rettore e insegnante di lettere, e nell’anno successivo venne nominato docente di liturgia dell’allora ex seminario San Gaudenzio di Novara. Sono gli anni non facili della contestazione, ma anche un periodo in cui si intrecciano per Don Giacomo importanti amicizie sacerdotali che dureranno una vita. Fra queste impossibile non citare quella con Don Artibano Di Coscio e, soprattutto, quella con Don Mario Airoldi che gli fu oltremodo carissimo.

A dire il vero la sua umiltà gli rendeva facile intrecciare rapporti cordiali con quanti incontrava. Aveva per tutti un saluto affabile che strappava la benevolenza anche a quanti – maldestro com’era con auto e barche – finiva a volte col danneggiare.

In comunità sono noti aneddoti comici, come quando riuscì a far affondare la barca di Don Angelo Villa in seguito a uno scontro fra natanti: le uniche imbarcazioni in acqua su tutto il lago.

Dal 1969 è nominato parroco di Carcegna e direttore della casa per sacerdoti anziani e malati di Miasino, incarico, quest’ultimo, che manterrà fino al 1980 e che comportò per lui la fatica di raggiungere l’Isola in barca per celebrare la Santa Messa per la comunità monastica alle 7,30.

I primi mesi con Madre Anna Maria furono sostenuti dalla grazia di una profonda intesa e del reciproco sostegno che aiutarono a superare le non poche difficoltà. Don Giacomo infatti teneva particolarmente al suo impegno pastorale, specialmente quello verso Alpiolo, legato alla Basilica dell’Isola, e agli incontri con il clero diocesano. Per molti anni fu il francescano Padre Celestino Urbani a venire dal Monte Mesma per le confessioni, ma poi fu lo stesso Don Giacomo ad assolvere questo delicato compito.

Fu sempre discretissimo e rispettoso del cammino della Comunità che servì generosamente con il suo ministero sacerdotale, celebrando quotidianamente la Santa Messa secondo il calendario monastico e facendoci amare anche le figure più caratteristiche della santità locale, da San Giulio a San Giuliano, fino… a Don Giuseppe Rossi da poco beatificato. Un posto speciale ebbe sempre San Clemente, patrono di Bellinzago, alla cui festa, finché gli fu possibile, non volle mai mancare per ritrovarsi con i suoi confratelli sacerdoti.

Ed è proprio nella Solennità di San Giulio che Don Giacomo, pur poco incline ad apparire in momenti così affollati, non rinunciava mai a intervenire prima dell’inizio della Santa Messa per salutare e ringraziare tutte le autorità e i gruppi presenti alla celebrazione. Per quanto lungo ed esauriente potesse apparire il suo elenco, non mancava mai di scusarsi nei confronti di tutti coloro, che, pur involontariamente, potesse avere omesso.

La sua principale caratteristica sacerdotale è stata certamente la preghiera. Oltre la celebrazione curata dell’Eucaristia amava trascorrere lunghe ore in cappella, davanti al Santissimo. Se gli si chiedevano preghiere, si poteva star certi che per lui era veramente un impegno da svolgere con cuore sacerdotale. Emerge dai ricordi più lontani una sera in cui per l’ora di cena non lo si era visto.

La portinaia, mandata a cercarlo, lo trovò in ginocchio sul pavimento della cappella davanti al Bambino Gesù di gesso. Era il periodo natalizio. La sua giustificazione per il ritardo fu: come potevo lasciarlo lì da solo?!

Non mancarono anche vicende dolorose nella sua vita sacerdotale, legate proprio a persone che aveva a lungo beneficato, ma non conservò mai in cuore amarezza o risentimento.

A poco a poco, col tempo, dovette lasciare Alpiolo e continuò il suo ministero fra noi diventando un saldo punto di riferimento anche per i nostri ospiti che volentieri si confessavano da lui. Venne poi anche il tempo in cui durante la Santa Messa quotidiana si limitò a concelebrare accogliendo sempre con tanta gioia ed entusiasmo i sacerdoti ospiti o di passaggio presenti. E quando anche scendere la domenica in Basilica divenne per lui troppo gravoso, accettò volentieri di celebrare la Messa in cappella per le sorelle che in modo costante o anche solo per motivi di salute occasionali vi prendevano parte non potendo unirsi al resto della Comunità in Basilica alle ore 11. In tale occasione era sempre molto grato a coloro che erano presenti e accoglieva con tanta riconoscenza la presenza delle sorelle che gli porgevano qualche aiuto durante la celebrazione. Con affetto ricordava e salutava sempre le malate; le sue parole durante l’omelia, anche se talora ormai brevi, erano sempre perfettamente intonate con la liturgia del giorno e lasciavano trasparire tanto fervore e desiderio di poter donare tutto ciò che aveva in cuore da lasciare sempre edificati gli uditori.

Particolarmente commovente fu la sua presenza in Basilica in occasione della Santa Messa nel giorno del cinquantesimo di fondazione, l’11 ottobre 2023. Non solo volle giungervi, pur con tanta fatica, ma non rinunciò a salire i gradini dell’altare per ricevere con gli altri sacerdoti – al momento della Comunione – il Corpo e il Sangue di Cristo, quasi per suggellare con quel gesto tutti quegli anni in cui a partire dal primo giorno aveva servito con fedeltà e generosità la Comunità. Don Giacomo era fiero della sua identità di sacerdote diocesano e per questo non ha mai voluto divenire oblato benedettino, ma…il Signore l’ha chiamato a sé proprio nel giorno del patrono degli oblati, Sant’Enrico!

Nell’ultimo periodo, quello dell’infermità, tutte noi costatammo in lui il crescere di una serenità che lo rendeva amabile e grato per ogni gesto di delicatezza. Diveniva giorno dopo giorno preghiera lui stesso. Come non commuoversi quando la Madre, portandogli l’Eucaristia, lo vedeva prostrarsi in ginocchio, pieno di riverenza e gratitudine? Tutto il passato, con le inevitabili fatiche, si è placato nella dolce serenità di chi attende solo il compimento della sua missione terrena fra le braccia del suo Signore e Dio.

In questi ultimi giorni per lui più faticosi ci è stato riferito che non solo la parrocchia di Alpiolo, ma anche le parrocchie e le comunità più vicine all’Isola, venute a conoscenza delle condizioni ancor più precarie del nostro cappellano, non hanno mancato di ricordarlo e di pregare più volte per lui con tanto affetto e commozione, rivelando così ancora una volta la riconoscenza di tante persone per i numerosi gesti di bontà, comprensione, sostegno e vicinanza manifestati da Don Giacomo nel corso del suo lungo e fecondo ministero.

Inoltre moltissimi sono stati i sacerdoti che l’hanno visitato e hanno pregato con lui: una vera, santa processione che l’ha sostenuto proprio nell’suo ultimo tratto di strada verso la Gerusalemme celeste.

La Madre Abbadessa e la Comunità dell’Abbazia «Mater Ecclesiæ» – Isola San Giulio (NO)

Madre Cànopi, don Bagnati e il vescovo Del Monte negli anni ’70 (Foto www.benedettineisolasangiulio.org)


lunedì, luglio 15, 2024

Scomparso a Orta Don Giacomo Bagnati


Sabato 13 luglio 2024 è venuto a mancare a 91 anni l'amatissimo Don Giacomo Bagnati, storico cappellano dell’abbazia Mater Ecclesiae di Orta San Giulio. Il funerale si terrà oggi, lunedì 15 luglio alle ore 15.

Don Giacomo nacque il 14 maggio 1933 a Bellinzago Novarese. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1957 a Novara da mons. Gilla Vincenzo Gremigni, iniziò la sua attività come vice rettore nel Seminario di Miasino, dove insegnava Lettere. Nel 1958, fu trasferito come vice rettore al Seminario maggiore di Novara, dove collaborò fino al 1969 con mons. G. De Lorenzi. Dal 1972 al 1980, fu parroco di Carcegna e direttore della Casa del Clero di Miasino.

Nel 1973, don Giacomo assunse il ruolo di cappellano del Monastero Mater Ecclesiae all’Isola di San Giulio di Orta, diventandone anche parroco. Affiancò Madre Anna Maria Canopi e le prime consorelle, che nel 1973 fondarono la nuova comunità monastica. Don Giacomo ha mantenuto questo ruolo fino alla sua morte, nonostante la salute precaria.

La Liturgia funebre sarà presieduta dal Vescovo Franco Giulio e si terrà presso la Basilica dell’Isola di San Giulio. La salma sarà tumulata nel cimitero di San Filiberto di Pella. Le Monache dell’Abbazia e tutta la comunità elevano le loro preghiere affinché il Signore accolga l’anima di don Giacomo e lo ricompensi per il suo fedele servizio alla Chiesa diocesana.
OrtaBlog si unisce ai tanti fedeli che hanno conosciuto Don Giacomo porgendo le sue condoglianze ai famigliari.

Foto www.benedettineisolasangiulio.org

mercoledì, maggio 29, 2024

Lutto ad Orta San Giulio: Addio al Professor Cesare Carcano


Il mondo della scuola e della cultura del Cusio piange la scomparsa del professor Cesare Carcano, venuto a mancare all'età di 75 anni. Residente ad Orta con la moglie Fiorella Mattioli, storica e attuale presidente dell'associazione storico-culturale Cusius, Carcano ha lasciato un segno indelebile nella comunità.
Originario di Borgomanero, Carcano ha dedicato la sua vita all'insegnamento nelle scuole superiori, specializzandosi in botanica e discipline ambientali. La sua passione per la flora del Lago d'Orta lo ha portato a scrivere numerosi saggi, non solo sulle specie vegetali locali, ma anche sulla qualità e le condizioni delle acque del Cusio. Particolarmente significativo è stato il suo impegno nello studio e nella promozione del liming, tecnica di bonifica delle acque che ha dato nuova vita al lago.
Oltre all'interesse scientifico, Carcano era un fervente amante dell'arte e si è impegnato, insieme alla moglie, nella salvaguardia del patrimonio storico e artistico della zona.
Da tempo malato, lascia un vuoto profondo nella comunità che lo ricorderà per il suo contributo alla conoscenza e alla valorizzazione delle bellezze del Cusio.
I funerali si svolgeranno ad Orta San Giulio Venerdì 31 maggio.

lunedì, febbraio 27, 2023

Addio a Pier Giorgio Borgna - Il Ricordo del Sindaco di Borgomanero


Appresa la notizia della scomparsa di Pier Giorgio Borgna, per tanti anni in Consiglio Comunale, il Sindaco Sergio Bossi ha commentato:
"Sono profondamente costernato per la scomparsa di Pier Giorgio. Lo ricordiamo come esponente della Democrazia Cristiana cittadina, erede di una tradizione famigliare. Il suo impegno è stato costante dall’ingresso a Palazzo Tornielli nel 1976, sino al termine della sua carriera politica borgomanerese come Assessore nel 2002.  Sempre battagliero sui banchi del Consiglio si è distinto per la sua disponibilità all’ascolto e, come ho detto, all’impegno. Alla famiglia le più sentite condoglianze da parte di tutta l’Amministrazione Comunale".
Pier Giorgio Borgna (19 giugno 1934 – Milano 26 febbraio 2023) è entrato a Palazzo Tornielli nel 1976 sotto l’emblema della Democrazia Cristiana, quando era già impegnato in Consiglio provinciale (dove ricoprirà anche la carica di Assessore). Rieletto successivamente nel 1985,  1989, 1994, 1998 sino alla carica di Assessore con la Giunta Maria Piera Pastore, incarico terminato nel giugno 2002. 

lunedì, aprile 18, 2022

Lutto a Gozzano - Scomparso il Dottor Vittorio Lapidari

Lutto a Gozzano per la scomparsa, a 91 anni, del Dottor Vittorio Lapidari. Conosciutissimo per la sua attività di farmacista ma anche per la sua grande passione per la montagna e per la politica. Nelle fila del Partito Socialista è stato protagonista della vita cittadina ricoprendo i ruoli di consigliere comunale, assessore, vicesindaco e sindaco. Lascia la moglie Alma e i figli Cesare, Damiano e Marco. I funerali si svolgeranno martedì alle 14,30 nella basilica di San Giuliano a Gozzano.

Il Sindaco di Gozzano Gianluca Godio lo ricorda così: "Apprendiamo con tristezza la notizia della scomparsa del dottor Vittorio Lapidari. Come Amministrazione Comunale apprezziamo il lavoro fatto durante la sua carica di Sindaco dal 1995 al 1999; in particolar modo la sua grande carica umana unitamente alla disponibilità di ascolto e di intervento. Il dottor Lapidari si è fatto apprezzare anche per la sua professionalità come farmacista, sia per la sua determinazione come amministratore pubblico. A nome dell’Amministrazione Comunale porgo alla famiglia sentite condoglianze."

mercoledì, aprile 14, 2021

Cordoglio a Borgomanero per la Scomparsa di Don Giovanni Galli


Si è spento
, all’età di 91 anni,  nel primo pomeriggio di mercoledì 14 aprile alla Casa di Riposo Opera Pia Curti, don Giovanni Galli prevosto Emerito della Collegiata di Borgomanero
Don Galli era nato a Senegrò in provincia di Como, il 18 maggio 1929. Era stato dal 1958 al 1982 Coadiutore della Collegiata di Borgomanero. Dal 1982 al 20 giugno 1988 aveva retto la Parrocchia di Varallo Pombia. Dal 1988 sino al 9 ottobre del 2011 (giorno del suo saluto ufficiale ai borgomaneresi) aveva retto la Collegiata di San Bartolomeo.
Nel 2007 era stato nominato “Borgomanese dell’anno”.
E’ una notizia che mi lascia una profonda tristezza in fondo al cuore – ha detto il Sindaco di Borgomanero Sergio Bossi un dolore che  accomuna tutta la Città  per la perdita di colui che è stato la guida  religiosa della nostra Comunità per ben 24 anni; abbiamo potuto apprezzare le sue doti umane e spirituali con una grande capacità di dialogo e comprensione”. Conclude Bossi “E’ stato un punto di riferimento per tante persone; il ricordo del suo operato saprà trovare memoria in tutti coloro che hanno ricevuto il bene”.

mercoledì, aprile 29, 2020

Cordoglio a Borgomanero per la Scomparsa di Ugo Bartorelli


Apprendo con profondo cordoglio  della scomparsa dell’architetto Ugo Bartorelli, modello di professionalità e punto di riferimento  per tanti colleghi e praticanti, che ha avuto il merito di ridisegnare l’aspetto urbanistico della Città”.
Lo afferma il sindaco Sergio Bossi dopo essere venuto a conoscenza della scomparsa dell’architetto Ugo Bartorelli (91 anni)  della cui apprezzata attività, tra le tante opere, a Borgomanero si ricorda il parco della Resistenza e l’ampliamento, realizzato in parte nel 2006,  del cimitero capoluogo.
A nome mio e della Amministrazione Comunale – conclude il  primo cittadino – esprimo  sentite condoglianze alla moglie Bianca e al figlio Verulo”. 

martedì, febbraio 11, 2020

Lutto a Borgomanero, Scomparso Don Carlo Crevacore


La scomparsa di don Carlo  ci lascia profondamente  addolorati, che ci priva   di un sacerdote che tanto ha dato alla Comunità di San Marco”. Sono parole  di Sergio Bossi, Sindaco di Borgomanero, alla notizia della morte di don Carlo Crevacore, 90 anni,  per quasi mezzo secolo parroco di San Marco.
Don Carlo  era un prete generoso, che si impegnava per la Chiesa e per la Comunità,  ed era molto amato dai suoi parrocchiani”. “ Con lui – prosegue il Sindaco  – ho intrapreso un percorso importante per buona parte della vita;  le nostre chiacchierate erano  uno scambio fraterno, insieme condividevamo gioie e preoccupazioni dei nostri impegni per la Comunità: era una persona affidabile sulla quale potevo sempre contare”.
Ai famigliari e alla Comunità di San Marco  il Sindaco parla di  “vicinanza  e condivisione di  questo momento di dolore e costernazione”.
I funerali saranno celebrati mercoledì 12 febbraio nel pomeriggio in Collegiata. Don Carlo sarà tumulato a Veruno.

mercoledì, ottobre 02, 2019

Borgomanero Piange la Scomparsa di Mons. Enrico Masseroni


Borgomanero  piange la scomparsa di Mons. Enrico Masseroni, Vescovo emerito di Vercelli e nativo di San Marco di Borgomanero. E’ stato un punto di riferimento importante sia per i credenti e per quanti sono quotidianamente impegnati a favore della pace e nel servizio ai più deboli. La sua figura ha saputo e continuerà ad ispirare molti”.
Con queste parole Sergio Bossi, Sindaco di Borgomanero, ha voluto esprimere il cordoglio della  Giunta, dell’Amministrazione Comunale e della Città alla famiglia,  alla notizia della morte di Mons. Enrico Masseroni avvenuta questa notte nella casa di cura Mons. Luigi Novarese a Moncrivello.
Monsignor Masseroni – ha ricordato il primo cittadino – ha amato particolarmente Borgomanero, non solo perché apparteneva a una famiglia storica,  ma soprattutto  perché  la considerava un luogo in cui ritrovare gli affetti di sempre”.
Monsignor Masseroni era nato a Borgomanero il 20 febbraio 1939 e nel 1963 fu ordinato sacerdote. Nel 1987  Giovanni Paolo II lo nominò Vescovo e nel 1996 assunse l’incarico di arcivescovo di Vercelli.
I funerali saranno celebrati giovedì 3 ottobre alle 10 in cattedrale a Vercelli.

giovedì, febbraio 07, 2019

Lutto a Gozzano, scomparso Luigi Antonioli, storico rivenditore di motociclette


Nei Paesi del Cusio tutti lo conoscevano e per molti, soprattutto i giovanissimi, il suo negozio era un luogo dove avverare i propri sogni. Luigi Antonioli, 77 anni, aveva infatti gestito a partire dal 1963 la notissima officina e rivendita di motociclette di Gozzano. L'officina era stata aperta subito dopo la fine della seconda guerra mondiale dal padre Giuseppe grazie all'esperienza maturata come capo officina del deposito carburanti militare di Gozzano.
L'attività, da sempre legata al marchio Honda, si era poi trasferita in una nuova sede a Cureggio dove Gigi continuava la sua attività con la collaborazione della moglie Ornella e dei due figli Raffaele e Mauro.
Gigi si è spento la notte scorsa. Alla famiglia le nostre più sentite condoglianze.

martedì, gennaio 22, 2019

Scomparsa la Signora Marina dell'Hotel Orta


E' scomparsa sabato 19 gennaio la Signora Marina Bianchi vedova Oglina. Aveva poco più di ottanta anni. Era figlia di Alfredo Bianchi e di Giuseppina Ciana, entrambi di Orta. Giuseppina Ciana era a sua volta figlia di Ettore Ciana della famiglia di albergatori, originari di Cheggino di Armeno, che a metà dell'ottocento avevano fondato l'albergo Orta in Piazza Motta e l'albergo Belvedere, che sorgeva dove oggi c'è Villa Serena. Alcuni Ciana hanno aperto sul finire dell'ottocento anche degli alberghi a Santa Margherita Ligure che ancora esistono.
L'albergo Orta era stato edificato allungando un edificio seicentesco (si nota ancora la parte verso la strada più antica) ed è chiuso da quando è stato venduto parecchi anni fa.
La Signora Marina era molto nota a Orta e non solo proprio per aver gestito per anni lo storico Hotel.

Foto di www.orta.net

lunedì, novembre 13, 2017

Sport Borgomanerese in Lutto per la Scomparsa di Walter Corrà

L’improvvisa scomparsa di Walter Corrà, 65 anni, cintura nera di karate e judo, avvenuta nel tardo pomeriggio di venerdì 10 novembre, ha destato profondo cordoglio nel mondo dello sport borgomanerese. Aveva fondato, nel 1969, la palestra Ren Bu Kan in piazza Mazzini, dove ogni giorno teneva lezione ai suoi numerosi allievi.
"La scomparsa improvvisa di Walter Corrà – ha dichiarato l’Assessore allo Sport del Comune Francesco Valsesia ci lascia tutti attoniti" continua poi "lo avevo incontrato qualche giorno fa dopo i grandissimi risultati ottenuti in terra inglese a Crawley con i suoi giovanissimi allievi che hanno conquistato il titolo campioni del mondo di karate specialità Kata; ci siamo incontrati in Comune per condividere il successo, felicissimo e orgoglioso anche di aver dato prestigio alla nostra città". 
"E' sempre stato – sottolinea Valsesia – un importante punto di riferimento, per tanti giovani e meno giovani che amano le arti marziali; con lui se ne va una parte importante dello sport cittadino". 
"Ai familiari e ai suoi allievi, giungano le più sentite condoglianze da parte dell’Amministrazione Comunale di Borgomanero".

giovedì, ottobre 15, 2015

Addio a Franco Fornara


Immagine da La Stampa

Si è spento ieri l'altro a 78 anni Franco Fornara, figura di spicco del territorio cusiano, già presidente della provincia di Novara, sindaco di Pettenasco, tra i fondatori della Pettenasconostra e fautore del premio Cusiani Benemeriti.
Vogliamo ricordarlo con le parole che gli hanno dedicato gli amici della Canottieri Lago d'Orta.

Era fine settembre quando sorridente Franco festeggiava con Enrica, figli e nipoti il traguardo dei cinquant’anni di matrimonio, e nessuno poteva immaginare che di lì a poco un altro traguardo, quello finale, lo stava aspettando.
Così, in silenzio, se ne è andato Franco Fornara, appassionato amico della Canottieri Lago d’Orta e del suo compianto fondatore Don Angelo Villa, vinto da una inplacabile malattia.
Franco è stato un personaggio di primo piano nella comunità pettenaschese, prima come uno dei fondatori e Presidente della Pro Loco Pettenasconostra, una delle prime sorte nel Cusio, poi come Sindaco e successivamente come Amministratore.
Le esperienze amministrative locali lo portarono poi fino alla carica di Presidente della Provincia di Novara, quando ancora comprendeva l’attuale VCO.
L’attività politica non distolse però la sua attenzione da quella piccola società remiera cusiana che aveva conosciuto ed apprezzato, e con il supporto della ditta Bemberg dove operava come Dirigente, fornì una prima sponsorizzazione nonchè un indispensabile pontile per l’attività degli atleti.
Ma la sua inarrestabile passione per il remo non si fermò mai, continuando a stimolare la Canottieri Lago d’Orta verso nuove iniziative e nuovi traguardi, tra i quali brilla l’Italian Sculling Challenge Memorial Don Angelo Villa, unico nel suo genere, senza dimenticare l’ultima fatica letteraria UN LAGO UN PRETE E LA CANOTTIERI, dedicato alla vita di Don Angelo Villa e alla sua canottieri.
Uomo dal carattere gentile ma deciso, ha sempre difeso con determinazione le proprie opinioni, e lascia un’importante eredità di impegno e di passione che andrà valorizzata da tutti gli amici del remo.
Ad Enrica, Matteo, Chiara, Francesca, e a tutta la famiglia vanno le più sentite condoglianze della Canottieri Lago s’Orta, ma ci piace immaginare Don Angelo che a braccia aperte accoglie l’amico Franco, ed insieme discutono di gare, barche ed atleti, amichevolmente e serenamente.


La Canottieri Lago d’Orta

mercoledì, ottobre 07, 2015

Lutto nel Cusio, Scomparso Alberto Giacomini


E' mancato ieri notte uno dei nomi più noti dell'industria cusiana e non solo. Alberto Giacomini, fondatore dell'omonimo gruppo industriale di San Maurizio d'Opaglio, si è spento a 86 anni, quasi tutti dedicati al lavoro.
La sua avventura imprenditoriale è cominciata da giovanissimo. Quella che è partita come una piccola attività artigianale, con impegno, idee e coraggio, è diventata uno tra i leader mondiali nella produzione di componenti e sistemi per la distribuzione del riscaldamento. Un colosso da 175 Milioni di fatturato, un migliaio di dipendenti e presente in ben 18 paesi.
Ma questi sono solo dati statistici, quello che si sente dire in paese è che il Signor Alberto era una persona semplice, che teneva ai suoi operai e si sentiva uno di loro. Lo aveva dichiarato anche in occasione del suo ottantesimo compleanno, festeggiato con una bella torta tra l'affetto dei famigliari e di tutti i suoi dipendenti. “Sono commosso per la festa che mi hanno regalato – disse in quell'occasione – oggi più che mai occorre veramente essere tutti uniti. Sono anch'io uno di loro. Sono cavaliere del lavoro e ho fatto la quinta elementare. Mi hanno fatto ingegnere honoris causa 25 anni fa a New York perché ho creato un brevetto speciale per i grattacieli. Ma non ho mai voluto che mi chiamassero ingegnere o cavaliere. Io faccio parte di questa gente, sono nato come loro e a 12 anni ero già in fabbrica”.



Ed anche il suo ultimo viaggio partirà da quella che è sempre stata la sua vera casa, la fabbrica di San Maurizio d'Opaglio dove sarà allestita la camera ardente. Lì Giovedì 8 Ottobre alle 20 sarà recitato il Rosario. I funerali saranno celebrati Venerdì 9 presso la chiesa parrocchiale di San Maurizio, con partenza dalla sede dell'azienda alle ore 15.

Nelle due immagini la festa in azienda per l'80° compleanno di Alberto Giacomini

venerdì, maggio 17, 2013

Ultimo Saluto a Luciano Lutring, il "Solista del mitra"


Si sono svolti ieri a Massino Visconti, dove viveva da anni, i funerali di Luciano Lutring, noto come il 'solista del mitra'. Lutring si è spento il 13 Maggio all'eta' di 76 anni.
Centinaia le persone che gli hanno dato l'ultimo saluto, tra cui le figlie gemelle, Natasha e Katiusha.
Balzato alle cronache negli anni '70 per le centinaia di rapine, dopo alcuni anni di carcere a Parigi fu graziato da due presidenti della Repubblica, il francese Georges Pompidou e Giovanni Leone.
Tornato in Italia si dedicò con successo alla scrittura ed alla pittura.



foto Giovanni Marmina

mercoledì, marzo 02, 2011

L'ultimo saluto al figlio del Maresciallo


Una Chiesa troppo piccola per contenere il dolore di oltre mille persone, intervenute questa mattina nella parrocchiale di Alzo di Pella, sulla sponda occidentale del lago d’Orta, per l’ultimo saluto ad Antonio Andidero, il 31enne morto domenica pomeriggio in un incidente stradale nei boschi di Madonna del Sasso.
Alla cerimonia, celebrata dai parroci di Pella, Pogno e del Sacro Monte di Orta San Giulio, erano presenti familiari e amici, ma anche semplici conoscenti e la gente del posto. Il giovane, classe 1980, padre di due gemellini, risiedeva a Bolzano Novarese ed era molto conosciuto sia in provincia di Novara sia nella vicina Valsesia, anche perché il padre Domenico, maresciallo dei carabinieri in pensione, era stato in servizio a Romagnano Sesia, Pella ed Arona, sul lago Maggiore.



A Borgomanero, Antonio aveva appena rilevato un bar con la compagna Jessica: gli amici raccontano che quello era il sogno della sua vita, perché Antonio amava stare in mezzo alla gente. Questa mattina a rendere omaggio a Nino c’erano proprio tutti, anche gli amici centauri, schierati davanti al cimitero ad intervallare i rintocchi della campana con il rombo assordante dei motori, prima della sepoltura a fianco del fratello Santo, scomparso dodici anni fa sulle stesse alture.
A ricordare il giovane questa mattina ci ha pensato l’amico fraterno Andrea Giacomini, imprenditore della zona e presidente del Consorzio Cusio Turismo, salito sul pulpito della chiesetta di Alzo al termine della celebrazione: “Era una persona solare e generosa, con la quale molti di noi avevano condiviso momenti meravigliosi. Per me era un fratello, non lo dimenticherò. Lascia un vuoto enorme e una grande eredità di affetti. Ci rimangono i suoi due gioielli, i figli Nicole e Lorenzo, sui quali sono certo che i nonni Domenico e Isabella sapranno riversare tutto il loro amore”.
Questa mattina a Pella c’erano decine di militari dell’Arma da tutto il Piemonte e dalla vicina Val d’Aosta, venuti a tributare l'ultimo saluto al figlio del pluripremiato maresciallo Domenico, un vero punto di riferimento per il Lago d’Orta nei tanti anni di servizio.

martedì, febbraio 15, 2011

Lutto a Omegna - Scomparso il Geometra Luciano Manghera


Si è spento per un malore improvviso all'età di 76 anni Luciano Manghera, geometra omegnese noto per aver collaborato a progetti di rilievo che hanno trasformato la fisionomia del Cusio negli ultimi decenni. Progettista di abitazioni civili negli anni del boom edilizio, Manghera aveva collaborato alla realizzazione di importanti opere pubbliche, tra cui la galleria della circonvallazione di Omegna. Manghera era nato a Novara e nel capoluogo aveva conseguito il diploma di geometra all'istituto Pier Luigi Nervi, ma era originario di Bugnate, piccola frazione di Gozzano. Sul lago d'Orta si era trasferito dopo il matrimonio con la moglie Anna Maria Martignoni, dalla quale aveva avuto i figli Ottavio ed Emanuela.

Nei primi anni di matrimonio, Manghera aveva creato e gestito una piccola impresa edile, per poi diventare consulente per ditte più grandi e affermate. L'impegno professionale lo aveva portato in giro per l'Italia e successivamente in Africa, tra gli anni '70 e '80.
Negli ultimi anni aveva intensificato il suo impegno sociale a favore della comunità omegnese, entrando a far parte del consiglio dell'associazione Pro Senectute.
Il geometra omegnese, colto da infarto nella sua abitazione, è stato trasportato in ospedale a Novara ma è spirato poco dopo, nonostante il tentativo dei sanitari di rianimarlo. I funerali si svolgeranno domani alle 15:30 a Omegna, nella chiesa di Sant'Ambrogio. Oltre alla moglie, ai figli e ai nipoti, lascia il fratello Franco di 84 anni, storico dirigente della ditta Alessi.

mercoledì, dicembre 29, 2010

Tragico incidente in Messico: muore a 42 anni la novarese Elisabetta Soggiorno


Aveva presentato centinaia di selezioni di Miss Italia tra Piemonte e Valle d’Aosta. Nel 2004 e nel 2005, aveva incoronato due reginette del calibro di Cristina Chiabotto ed Edelfa Chiara Masciotta, diventate poi Miss Italia.

Elisabetta Soggiorno, novarese, è morta in un tragico incidente verificatosi la sera di Natale, mentre era in vacanza in Messico. Da un paio d’anni, Elisabetta aveva lasciato l’Italia per trasferirsi a Panama, in Sud America ma, di tanto in tanto, tornava in Italia dalla madre.
A rendere noto l’accaduto, l’agente regionale di Miss Italia Vito Buonfine, che con Elisabetta aveva lavorato fin dal 2000. “Ho appreso con sgomento la triste notizia – commenta Buonfine – Elisabetta era una vera professionista, ma soprattutto un’amica. Aveva contribuito al successo di numerose tappe. Nel 2007 aveva presentato la finalissima di Miss Piemonte alla sala Borsa di Novara, la sua città. Nel 2008, prima di trasferirsi in America, aveva salutato il concorso presentando le sue ultime selezioni sul lago d’Orta”.
Classe 1968, Elisabetta, ex indossatrice ed ex insegnante alle scuole dell'obbligo, lascia il marito e la figlia Rebecca. Avrebbe compiuto 43 anni il prossimo 7 gennaio. Ancora da fissare la data del rientro della salma e dei funerali.

sabato, giugno 12, 2010

Borgomanero Saluta Andrea Zanin


La collegiata di San Bartolomeo non è riuscita ieri a contenere tutti coloro che hanno voluto salutare per l'ultima volta Andrea Zanin, il giovano architetto scomparso martedì scorso. Famigliari, amici e colleghi di lavoro si sono stretti intorno al feretro bianco per testimoniare il profondo vuoto che questa prematura scomparsa ha lasciato nelle loro vite.
Fuori e dentro la chiesa girasoli e rose bianche. Il bianco era infatti il colore preferito di Andrea, che lo aveva utilizzato in molte sue realizzazioni e nell'arredare il suo nuovo appartamento e anche molti dei presenti hanno deciso di indossare qualcosa di bianco per ricordarlo.

giovedì, giugno 10, 2010

Venerdì i Funerali di Andrea Zanin

Vi abbiamo dato ieri la triste notizia della scomparsa di Andrea Zanin, giovane architetto molto noto sul Lago d'Orta (questo il post). I funerali si svolgeranno domani, venerdì 11 giugno, alle ore 15, nella chiesa di San Bartolomeo a Borgomanero mentre questa sera alle ore 20 è prevista la recita del Santo Rosario.